Amazzonia. Scoperta una nuova tribù di indigeni

di Francesca Elia

Gli incontaminati dal mondo. In Amazzonia è stata avvistata un’altra tribù di indigeni che vive in condizioni arcaiche lontana dalla nostra realtà quotidiana ripresa da telecamere della BBC per dimostrare l’effettiva esistenza degli”ultimi uomini liberi”, così definiti dall’organizzazione no-profit Survival. (Francesca Elia)

indigeni-acre_1303739160 Sono circa duecento i componenti della tribù indigena avvistata in una foresta al confine tra il Brasile e il Perù dalla organizzazione no-profit Survival. Vivono completamente distaccati dal mondo, con il quale non hanno avuto alcun contatto diretto, legati ad uno stile di pura sopravvivenza, cibandosi di animali e frutta e utilizzando la natura come mezzo di sostentamento essenziale; vivono infatti in capanne costruite con foglie di palme, molto resistenti, in grado di ospitare sino a 30 persone circa. Grazie ad alcune foto che ci sono pervenute è possibile ammirare tali strutture abitative.

Le problematiche principali che riguardano tale popolazione sono il narcotraffico, la caccia di frodo e l’abbattimento degli alberi, che potrebbe determinare un mutamento delle condizioni climatiche, incidendo negativamente sul loro stile di vita. Il loro piccolo mondo isolato dovrebbe essere analizzato e studiato a dedita distanza, cercando di non apportare modifiche al loro habitat mediante interventi umani. Sono uomini, donne e bambini legati a modi primitivi assolutamente all’oscuro dello sviluppo e dei cambiamenti che hanno attraversato il resto del mondo, quello reale.

Probabilmente vivono basandosi su usanze arcaiche, divisi in tribù capeggiate dai patres più importanti, legati ad un politeismo radicale e un forte legame tra la quotidianità e la sfera magico-religiosa. Sono però tutte supposizioni poiché nessuno è ancora riuscito ad entrare in contatto con la nuova popolazione avvistata per la prima volta nell’aprile scorso. Sono gli”uomini del passato”, un passato che riesce a sopravvivere non essendo stato contaminato dalla voglia di crescita e cambiamento tipica dell’uomo moderno.

Questa gente non ha idea di cosa sia un iphone o una semplice forchetta, considererebbe il televisore un demonio parlante, figuriamoci un televisore con immagini visibili in 3 D. Metterli a conoscenza di ciò che c’è al di là di quegli alberi e quelle capanne di foglie sarebbe per loro uno shock ingestibile, e sicuramente difficile in quanto rifiuterebbero qualsiasi contatto con persone estranee al loro universo quasi parallelo. Uomini che si coprono con foglie secche e si difendono con armi rozze, create con legno e pietre, probabilmente comunicano tra loro utilizzando un linguaggio al resto del mondo sconosciuto che rafforza ancor di più la loro “specialità”.

Sono un esempio lampante di vita in controtendenza, evidentemente non volontariamente scelto ma determinato dalle circostanze; magari se un giorno spostando la loro residenza si immergeranno nella civiltà odierna a seconda degli aspetti che riusciranno a coglierne, decideranno se scappare e rifugiarsi nuovamente nella foresta o iniziare a far parte di quel mondo che i lunghi rami degli alberi verdeggianti tengono loro nascosto. Un collaboratore dell’ente brasiliano FUNAI ha deciso di rivolgersi alla BBC per trasmettere immagini che possano testimoniare la concreta esistenza di questa tribù, lo stesso governo peruviano aveva infatti definito questa tribù un’ invenzione degli ambientalisti rifiutando un suo intervento per difendere tali indigeni dai taglialegno e dalle multinazionali.

E’ stato pubblicato su internet anche un video che trasmette immagini di una bellezza indescrivibile;gli sguardi meravigliati e confusi di questi che sono stati definiti gli”ultimi uomini liberi” manifestano l’esigenza di un’effettiva tutela e salvaguardia da parte delle autorità nazionali. Il video è visibile cliccando sul seguente sito: www.uncontactedtribes.org.{jcomments on}