Le Biblioteche Napoletane a rischio incuria

di Ermenegilda Langella

La biblioteca “R.Caccioppoli” di Fuorigrotta sarà chiusa a causa dell’elevato costo del fitto. (Ermenegilda Langella)

libros In passato gli unici pochissimi luoghi deputati alla cultura erano quelli religiosi che, come è facile immagine, si concentravano sulla raccolta e la riscrittura quasi esclusivamente di testi sacri, limitando, in qualche modo, il sapere dei molti che, comunque, non avrebbero avuto una grande possibilità di accedervi a causa dell’elevatissimo analfabetismo che nei secoli scorsi costituiva la condizione normale per quasi tutte le famiglie che non avevano un’origine nobile.

Un grande evento per i cittadini napoletani fu l’apertura della Brancacciana, inaugurata nel 1690 e rimasta a lungo la vera biblioteca della città, anche dopo l'apertura della Real Biblioteca. Fortunatamente parliamo di secoli fa ed anche se oggi uno dei nostri crucci è quello di cercare che la libertà di informazione e la circolazione della cultura sia per tutti un diritto garantito, si continua a lottare affinché l’indifferenza e l’incuria non tarpino le ali della conoscenza.

Napoli è ricca di biblioteche, luoghi forse per molti sconosciuti, per tantissimi, invece, spazi di conoscenza e libertà dove poter arricchire il proprio cuore, la propria anima e il proprio cervello, peccato che, anzicchè pensare di incrementare tali realtà, soprattutto nelle periferie e nei quartieri limitrofi agli spazi dove certi servizi esistono e funzionano, si decide di chiuderli. È il caso della biblioteca “R.Caccioppoli” di Fuorigrotta che, al rientro dalle ferie a settembre, mese per il quale era previsto l’arrivo di numerosissimi volumi per i quali sono stati già spesi 26mila euro, sarà chiusa a causa dell’elevato costo del fitto.

Al momento si sta cercando un nuovo spazio per i 18 mila volumi che verranno inevitabilmente sottratti ai cittadini e incuriosiscono, tra gli altri, i numeri di coloro che usufruiscono di tale servizio e che fanno ben sperare: si parla di 11mila utenti nel 2010, 1000 prestiti annuali di libri e 90 posti di lettura (dati da la Repubblica del 27/07/11).

Possiamo solo sperare che l’ennesimo luogo di cultura della città venga rispettato e che si giunga, nel più breve tempo possibile, ad una soluzione che non depredi i cittadini di un bene comune così importante, perché la cultura, non dovremmo mai dimenticarlo è un bene da tutelare, da preservare e finanziare.