Fame di cultura? Arrivano i ticket

di Ivana Vacca

Nelle aziende non solo buoni pasto ma anche i ticket per fruire delle offerte culturali di musei e teatri. (Ivana Vacca)

ticketcultura L’iniziativa ha già prodotto ottimi risultati in Francia, Portogallo, Brasile, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria e Slovacchia. Da oggi è possibile anche in Italia avere nelle aziende, pubbliche e private, un voucher prepagato per poter usufruire delle offerte di cinema, musei, teatri, parchi divertimento ed eventi musicali. Al circuito possono aderire, inoltre, Università, Accademie, centri sportivi ed anche enti di formazione con corsi di cucina, di informatica e di lingue straniere.

Al classico buono pasto, spendibile presso i ristoranti e i supermercati, si affianca un altro benefit aziendale. Il buono per le offerte culturali e ricreative ha un taglio che può variare dai cinque ai quindici euro, può essere cumulato e speso in autonomia o con la famiglia. Prepagati dal datore di lavoro, i buoni saranno poi rimborsati agli enti culturali coinvolti. Le aziende aderenti possono godere di una defiscalizzazione come previsto dal Testo Unico delle imposte sui redditi e dalla Normativa sui premi individuali e sulle liberalità occasionali del datore di lavoro.

Il progetto è partito a maggio in Lombardia e con il nuovo anno è in fase di sperimentazione in tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa importante che incentiva la fruizione culturale di chi è solitamente poco invogliato e poco partecipe ai processi culturali del paese o di chi non può permetterselo. Dà un maggior potere d’acquisto ai lavoratori permettendo loro di poter meglio gestire il proprio tempo libero e poterlo dedicare ad attività di migliore qualità. Inoltre, potrebbe essere una grande possibilità per tutti gli enti e le organizzazioni aderenti che vedrebbero aumentare il proprio fatturato, la propria visibilità e il numero dei servizi erogati.

L’idea del network Ticket Cultura è partita e promossa dall’azienda milanese multinazionale Edenred, la stessa che distribuisce i tanto desiderati buoni pasto ai lavoratori italiani. Per il momento si contano oltre 57.000 adesioni, il maggior numero è concentrato in nord Italia; molte a Milano, tra cui il museo Poldi Pezzoli, la Biblioteca, la Pinacoteca e l’Accademia Ambrosiana. Anche il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha aderito all’iniziativa con alcuni siti di propria gestione come l'Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, il Bosco di San Francesco ad Assisi, Villa Necchi Campiglio a Milano, Villa Panza a Varese, il Giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi ad Agrigento. il Giardino Pantesco a Pantelleria e Torre Campatelli a San Gimignano. Molte adesioni anche da parte di enti musicali, parchi divertimento, cinema e teatri.