Speciale SCM: Maggio dei Monumenti 2012. Napoli da ascoltare...

di Alessandro Etzi

Nell'ambito dello Speciale di ServizioCivileMagazine dedicato al Maggio dei monumenti, vi proponiamo una guida essenziale alla scena musicale partenopea. (Alessandro Etzi)

scm_speciale_maggio_dei_monumenti_napoli_da_ascoltare Noa – Noapolis
La cantante israeliana, grande amante della città di Napoli, rilegge le canzoni classiche partenopee, da Era de maggio a Tammuriata nera. La tradizione musicale napoletane si affaccia sulle altre sponde del Mediterraneo.

A67 – A camorra song’io
Dal gruppo di alternative rock della periferia nord napoletana un disco d’esordio fortissimo, con le storie quotidiane di chi vive in bilico tra scelta del guadagno facile offerto dalla criminalità e l’integrità morale. Con una cover di Don Raffaè di Fabrizio de Andrè.

A67 – Naples Power
Opera collettiva in cui gli A67, la voce nuova di Napoli, cantano con gli artisti storici della scena partenopea, come James Senese, Tony Esposito, Bisca. Il cd è accompagnato da un libro, sempre scritto da autori napoletani. Sicuramente il prodotto discografico più interessante degli ultimi anni prodotto da artisti napoletani.

99 Posse – Curre curre guagliò
I 99 Posse hanno fatto parte e sono stati il motore di una decade di grande successo per la musica napoletana. Fieri paladini dell’antagonismo di sinistra, legati al Centro Sociale Officina 99, si unirono a più riprese con altri gruppi come i Bisca, ma fecero fiorire alle loro spalle anche altre realtà musicali. Curre curre guagliò entrò nella soundtrack del film Sud

Almamegretta – Lingo
Dopo il successo di Sanacore il suono degli Almamegretta diventa sempre più dub: sembra di essere a Bristol e invece siamo a Napoli. Anche questo gruppo ha avuto grande successo negli anni ’90 e faceva riferimento ai movimenti di sinistra. Il cantante, Raiz, ha proseguito la carriera solista, tornando però spesso a suonare con i compagni degli inizi.

Edoardo Bennato – Non farti cadere le braccia
Ogni album di Edoardo Bennato ha in sé qualcosa di Napoli, e nel suo album d’esordio canta Campi Flegrei. La Bagnoli inquinata dall’Italsider, le storie degli operai, uno sguardo sempre puntato su Napoli e  i napoletani, fino alla più recente svolta pop, la carriera di Bennato si avvicina ai quaranta anni di attività e grandi successi.

Joe Sarnataro – E’ asciuto pazzo o’padrone
Cosa accade quando un bluesman napoletano emigrante ritorna in città? Lo mostra Edoardo Bennato, che per l’occasione si traveste da Joe Sarnataro e suona con i Blue Staff. Insieme all’album era allegato anche una storia a fumetti e ne venne tratto anche un lungometraggio, Joe e suo nonno, con Lino Banfi, Renzo Arbore e Peppe Lanzetta. L’album si chiude con Nisciuno, canzone in cui l’autore, dopo aver elencato i mali della città, afferma che in “città non si salva nessuno”.

Nuova compagnia di Canto Popolare – Li sarracini adorano lu sole
Ormai introvabile nell’unico formato 33 giri, la Nuova Compagnia di canto popolare diede alle stampe quest’album nel 1974: composti da Eugenio Bennato, Roberto De Simone, Peppe Barra, Carlo D’Angio, Giovanni Mauriello, compirono un grande lavoro di ricerca filologica ed etnomusicologia per restituire alla città il suo patrimonio musicale, sia come riscoperta di testi ormai dimenticati sia di strumenti abbandonati.

Pino Daniele – Terra mia
Album d’esordio del bluesman napoletano, contiene la celebre Napul’è, metafora musicale di questa città, oltre a Terra mia e Na tazzulella è cafè. Per ascoltare Pino Daniele venti anni dopo, meno blues ma più mediterraneo, si può sentire Medina, in cui collabora anche con i 99 Posse per Evviva o’ Rre.