Roma. World Press Photo 2012

di Claudia Capece

Le più belle foto scattate nel 2011 saranno esposte per la 55esima edizione del prestigioso World Press Photo, a Roma fino al 10 maggio. (Claudia Capece)

world_press_photo_1-1 Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Gli scatti pervenuti sono stati ben 101.254, inviati da 5.247 fotografi professionisti appartenenti a 124 diverse nazionalità.

Quest’anno il primo premio è andato allo spagnolo Samuel Aranda, l’immagine che ha fatto il giro del mondo ritrae una donna con il viso coperto che stringe fra le braccia il figlio 18enne, intossicato dai lacrimogeni durante una manifestazione per le strade di Sanaa, Yemen, il 15 ottobre. La foto è stata scattata nella moschea di Sanaa durante le proteste contro il regime autoritario del presidente Ali Abdullah Saleh.

“La foto ritrae un momento straziante e pieno di compassione, le conseguenze umane di un evento enorme, ancora in corso. È probabile che noi non sapremo mai chi sia questa donna che accudisce un parente ferito, ma insieme diventano l’immagine vivente del coraggio delle persone comuni che hanno aiutato a scrivere un capitolo importante nella storia del Medio Oriente”, ha commentato il presidente della giuria Aidan Sullivan.

Tante sono le storie raccontate da queste splendide immagini, che documentano e illustrano gli avvenimenti più importanti del nostro tempo.

world_press_photo_3-2C’è la storia di Tahani, data in sposa a sei anni e la sua ex compagna di classe Ghada anche lei sposa bambina, con i mariti davanti alla loro casa a Hajjah. C’è la storia di Maria, una prostituta tossicodipendente,che si riposa fra un cliente e l’altro nella stanza che affitta a Kryvyi Rih, in Ucraina. E ancora, Marcos che conduce la moglie Monica, malata d’Alzheimer, dalla loro stanza al salotto. I Dimostranti in piazza Tahrir, Cairo, che contestano il discorso televisivo del presidente egiziano Hosni Mubarak, le conseguenze dello Tsunami in Giappone e tante altre.

La mostra World Press Photo dunque non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico, è un mezzo di comunicazione internazionale che ci permette attraverso le immagini di fermarci e riflettere, poiché è proprio grazie alla sua immobilità che la fotografia ci scava interiormente lasciando la libertà di cogliere e trattenere quegli istanti e quelle emozioni che altrimenti verrebbero dimenticate.