Cultura: appelli al futuro Governo

di Ivana Vacca

Si susseguono gli appelli ad una campagna elettorale afona sul fronte Cultura. Agis: “basta con la retorica, serve rilancio vero dello spettacolo”. (Ivana Vacca)

termedicaracallai Si moltiplicano in questi ultimi giorni di campagna elettorale gli appelli ai candidati da parte degli operatori del settore culturale. L’Italia, si sa, da sola possiede circa il 50% del patrimonio artistico mondiale, per non parlare del grande patrimonio costituito delle cosiddette 'performing arts'. All’appelloRipartire dalla Cultura” di qualche giorno fa, promosso da Mab, Federculture, Aib, Icom, Anai, Legambiente, Associazione Bandinelli, Fai e Italia Nostra, si aggiunge un’altra istanza, questa volta redatta dall'Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. Inviata agli aspiranti premier e agli attuali responsabili cultura dei partiti, quella dell’Agis, è una richiesta che trova il suo nobile, quanto più volte disatteso, fondamento nell’articolo 9 della Costituzione Italiana: “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Il settore dello spettacolo dal vivo non ha bisogno di sussistenza ma di politiche concrete di sostegno e promozione, un maggior riconoscimento e interventi dal punto di vista normativo e fiscale. Nove le priorità sulle quali intervenire allo scopo di ''ridare valore culturale allo spettacolo italiano come prevede la Costituzione”: leggi di principi per il cinema e lo spettacolo dal vivo; norme che riconoscano la peculiarità degli oltre 200 mila lavoratori dello spettacolo e che correggano la recente riforma del mercato del lavoro; certezza e aumento del Fondo Unico per lo Spettacolo (che complessivamente ammonta a poco più di 411 milioni di euro per l’anno 2012, più del 20% in meno rispetto al 2001) e coordinamento di tutte le altre risorse a disposizione del settore; definizione di un’intesa tra Stato e Regioni per il corretto uso dei fondi strutturali europei 2014/2020 in favore della cultura; approccio più deciso verso la prevenzione e la repressione della pirateria; proroga delle attuali agevolazioni fiscali per il cinema e loro previsione anche per lo spettacolo dal vivo, oltre ad una revisione delle norme fiscali che gravano sulla gestione delle imprese; valorizzazione dei cinema e dei  teatri come luoghi centrali di aggregazione sociale e crescita civile; revisione della attuale normativa sul diritto d'autore; sostegno alla nuova imprenditoria giovanile ed alla formazione di quadri artistici, tecnici ed organizzativi.

Arriva dall’Agis, inoltre, la proposta di un riconoscimento da parte del governo attraverso la nomina di un sottosegretario allo spettacolo. Si tratta di un tentativo di riorganizzazione del comparto culturale, pur sempre all’interno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che, sostengono i firmatari,''auspichiamo possa innovativamente titolarsi Ministero della Cultura, come affermazione e riconoscimento dei valori di cui essa è portatrice''.

(foto: Ivana Vacca)