Twitter e Iran. La rivoluzione del dire, coinvolgere, fare, comunicare

di Anna Laudati
In questi giorni in Iran i social network, Twitter in prima linea, sono riusciti prima a promuovere e poi a dare voce alla prima ‘rivoluzione popolare 2.0’ (di Sebastian Zappulla)

twitter.jpgIl web ormai è diventato un importante strumento non solo di lavoro, ma sopratutto di comunicazione. Proprio in questi giorni è avvenuta la prima rivoluzione popolare nata grazie ad internet. In queste settimane, infatti, ci sono state le elezioni in Iran e grazie ad un social network, Twitter, il capo dell'opposizione iraniana  Mousavi  ha dichiarato e ha pubblicato le prove che le votazione erano state truccate dall'ex premier Ahmedinejad. Giusto il tempo di far girare le notizie e si sono scatenate nelle strade migliaia di manifestazioni con folle oceaniche che a gran voce chiedevano l'annullamento del voto e soprattutto chiedevano di verificare dove fossero finiti i loro voti.

Ma scendiamo ancor di più nei particolari. Cos’è Twitter? E’ un social network nato nel 2006 dalla Obvious Corporation di San Francisco,  un microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo lunghi al massimo 140 caratteri. Gli aggiornamenti possono essere effettuati tramite il sito stesso, via SMS, con programmi di messaggistica istantanea, e-mail, oppure tramite varie applicazioni basate sulle API di Twitter. Gli aggiornamenti sono mostrati istantaneamente nella pagina di profilo dell'utente e comunicati agli utenti che si sono registrati per riceverli. È anche possibile limitare la visibilità dei propri messaggi oppure renderli visibili a chiunque. Il nome "Twitter", corrispondente sonoro della parola tweeter, deriva dal verbo inglese to tweet che significa "cinguettare". Tweet è anche il termine tecnico degli aggiornamenti del servizio. Cinguettare un modo  metaforico per dire dialogare, in effetti è molto appropriato a questo tipo di microblogging. È un social network, che mette tutti in contatto, ma anche un microgiornalismo, haiku di articoli che possono persino cambiare nel corso degli eventi. Come appunto a Mumbai, o a New York: "utente su aereo vittima di bird strike atterra sull'Hudson"". 140 battute di testo per segnalare prima di chiunque altro l'inusitato ammaraggio. Twitter è diventato un network molto importante in questi giorni perché i ragazzi iraniani hanno caricato sul microblogging tutti i video e le vicende della rivoluzione in corso in Iran. Sono proprio questi giovani improvvisatisi reporter, che hanno comunicato al mondo intero della storia di Neda Agha Soltan, la ragazza coraggiosa, divenuta poi il simbolo della rivolta, colpita a morte da una milizia del governo iraniano che le ha sparato da una finestra di un palazzo lì vicino. Le immagini sono state davvero struggenti. Colpita, Neda si è accasciata a terra con il padre che le cingeva la parte ferita e gridava nella sua lingua “ Neda non lasciarmi, Neda ti prego non lasciarmi”. Sono queste le scene che dall’Iran hanno fatto il giro del mondo. Questa rivoluzione è nata grazie a Twitter e alla capacità del leader Mousavi di percepirne e poi sfruttarne la potenzialità.Intanto la rivoluzione si sta ingigantendo di giorno in giorno. La tv di Stato iraniano ha censurato tutte le testimonianze della guerra in atto ma i video di persone uccise per strada e pestate dalla polizia continuano a girare.  Siamo d'innanzi ad un evento storico: il web è entrato di diritto nelle pagine della storia dell'umanità e lo ha fatto con Twitter.A novembre un altro social network famosissimo come Facebook, avendo intuito la grande potenzialità di Twuitter, ha provato a comperarlo offrendo 500 milioni di dollari, ma l'Obvious Corp, la società di San Francisco che fa capo ai tre 30enni californiani (Jack Dorsey, Evan Williams, Biz Stone) che l'hanno realizzato, ha rifiutato l’offerta: "Vogliamo mantenere la nostra indipendenza". Pare che in realtà il rifiuto sia stato dovuto alle modalità di pagamento: stock options FB, troppo volatili anche per i tre che hanno inventato lo svolazzante cinguettìo. Ma le trattative vanno avanti, e adesso si vocifera che anche Google si sia interessato all'acquisto. La disarmante facilità è una sua dote, e anche quell'intimità digitale che consente. Ma pure lo "stato d'ansia", altro significato di twitter, è interessante. Compulsivo desiderio della diretta, per 'dire' i frammenti della vita in onda. I social network sono riusciti a cambiare i modi di fare e di vivere della società attuale, hanno rivoluzionato tutto, oggi riescono a cambiare le sorti anche di una nazione intera, quindi in molti hanno paura di questo sistema d'informazione perché non ha nessun tipo di filtro. Da poco in Italia si è approvato in parlamento un disegno di legge che limita la libertà di parola proprio sul web e soprattutto per i blog e social network. In Cina la chiamano golden wall, in Italia si chiama Legge D'Alia. Numerose sono giunte le proteste, perché si rischia la chiusura di molti blog oltre alpagamento di multe salatissime che arrivano fino a 50 mila euro. La gente che frequenta internet quotidianamente è unanime nel dire che la rete deve rimanere libera e non ci devono essere filtri di nessuna sorta.