Uomo o Donna? Neutro!

di Anna Laudati
L’Australiano Norrie May-Welby è il primo essere umano di sesso neutro. Conquista del mondo gay, ma il Governo australiano fa retrofront dopo un mese. Il parere del sessuologo G. Baroni e le riflessioni di SCM (di Angelo Di Pietro) 

article-1268742578504-08bcfde5000005dc-835193_636x437.jpgAvete presente il mito della Creazione? Sapete come si dice, “Dio creò l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza”. La Creazione ha quel fascino occulto che rimane tale e quale in tutte le tradizioni culturali, con giusto un paio di accorgimenti. Crono, Caos, Nun, cambia il nome, cambia la farina, ma l’uomo è impastato alla stessa maniera. Racconti mitici, materia compattata con la precisione di un entomologo.

 

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Lunga introduzione per dire che all’uomo moderno questa Creazione potrebbe andar stretta. Il 25 febbraio in Australia, Norrie May-Welby è diventato il primo essere umano di “sesso neutro”, mandando in belva ogni fondamentalista teologico. Nato uomo 48 anni or sono a Paisley, Gran Bretagna, Norrie nel 1989 decide di cambiar sesso, senza però rimanere soddisfatto dal suo essere donna. Inizia qui la sua battaglia legale per l’attestazione di “sesso non specificato”, certificata qualche settimana fa dall’anagrafe del Nuovo Galles del Sud, la regione in cui oggi risiede, dopo che un’equipe medica ha fallito il tentativo di determinare in maniera univoca il suo sesso: “L'identità di uomo o quella di donna non mi si addicono. La soluzione migliore per me è non avere un'identità sessuale”.

La conquista del popolo gay è abnorme, ben oltre i matrimoni, PACS, adozioni legalizzate. Però è gelata soltanto ieri da un comunicato ufficiale. Il Governo australiano, dopo una consulenza legale, revoca a Norrie il suo status e torna a considerarlo una donna. E così, dopo nemmeno un mese, l’Australia rinsavisce e risprofonda nelle norme terrene, mentre la rivoluzione sessuale ancora attende il suo messia. Eppure qualcosa si è smosso. Discutendo sul caso May-Welby, il sessuologo Gabriele Baroni afferma: “Si tratta di un'estremizzazione del concetto di transgenderismo, cioè la possibilità di rimanere in una zona di transizione tra i due sessi. Quello di Norrie è un caso limite, ma rientra in una tendenza della nostra società, dove si sta riducendo sempre di più la polarizzazione tra maschi e femmine”.

Indipendentemente dalle convinzioni religiose, sociali o quant’altro, la ricerca della propria identità è l’elemento critico della nostra epoca. E tali riflessioni non possono non investire anche il mondo degli Under20, i giovanissimi, che proprio in quest’età forgiano il proprio carattere, sessuale e non: “Chi non si lascia racchiudere in uno stereotipo di genere, sposta automaticamente il centro della propria individualità”, continua Baroni, “L'identità, in questo caso, non è più focalizzata sulla percezione sessuale ma è legata al semplice fatto di esistere come persona: un'esperienza culturale svincolata dal concetto di riproduzione ma legata soprattutto a quello di esplorazione”.

Tema controverso, dunque. Fatto sta che adesso un uomo ha completamente perso la propria privacy ed è in balia del circo mediatico: “La mia identità è stata divulgata in tutto il mondo, e ora il governo si riprende quello che mi aveva riconosciuto”. Se non la propria sessualità, Norrie May-Welby ha dimostrato e denunciato qualcos’altro: indipendentemente dal sesso e dalle differenze, il rispetto per l’essere umano è incontestabile.