ANOLF. Il sondaggio: E' giusto concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati in Italia?

di Anna Laudati

“Noi figli d’immigrati vogliamo uscire dall’invisibilità e dire basta ai giovani italiani con il foglio di via - Maruan Oussaifi, presidente nazionale ANOLF Giovani.” L’ANOLF Giovani di 2 Generazione lancia provocatoriamente un sondaggio. (Gianfranco Mingione)

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Chissà cosa avrebbe detto Gaber, il caro Giorgio Gaber, che nel suo ultimo album e canzone “Io non mi sento italiano”, si faceva interprete come pochi, in musica, di un sentimento contrastante, fotografia di un’Italia, che dal 2003, anno di uscita di questo album, non sembra poi tanto cambiata. Nella sua canzone, musicata come un bolero irridente, il cantante espone al presidente della repubblica i motivi di questa difficile appartenenza alla nazione.

Con tutta la sua verve, il suo humor raffinato, non è difficile immaginare cosa avrebbe risposto alla domanda del sondaggio dei giovani delle seconde generazioni. Giovani che tentano con l’incontro e il dialogo di far conoscere i diritti che oggi non gli vengono ancora riconosciuti, che richiedono pari opportunità e inclusione sociale.

Come? Lanciando un sondaggio, una domanda provocatoria, attraverso lo sfruttamento dei moderni sistemi di comunicazione, come il blog, il diario di bordo virtuale dell’associazione e il noto media sociale Facebook: “Nell’ambito della campagna nazionale “Le Seconde generazioni: una sfida per tutti”, realizzata con il sostegno della CISL, abbiamo aperto - afferma Maruan Oussaifi, presidente nazionale ANOLF Giovani - un blog, e lanciato “provocatoriamente” un sondaggio a l’opinione pubblica italiana con la seguente domanda: “E' giusto concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia?”Una domanda ambigua poiché equivale a chiedersi "E' giusto riconoscere a tutti gli stessi diritti?".

La politica sta discutendo, da diverso, forse troppo tempo, la ridefinizione del concetto di cittadinanza e di come questa possa essere applicata, o meglio, vissuta rispetto alla cittadinanza attuale, che non tiene conto dei mutamenti sociali degli ultimi decenni: “127 giovani di seconda generazione - racconta Oussafi - nati in Italia o qui giunti in tenera età, di trenta nazionalità diverse e provenienti da tutta Italia, al termine del Seminario Nazionale di studio tenutosi a Roma in aprile, e al quale hanno partecipato diversi esponenti dell’uno e dell’altro schieramento politico, hanno deciso di impegnarsi affinché le Istituzioni prendano concretamente e nel più breve tempo possibile provvedimenti atti a riconoscere ai figli degli immigrati il diritto allo “jus soli” riformando l’attuale normativa sulla cittadinanza che lascia questi ragazzi in un limbo d’incertezza sulla propria identità.”

Il fine del sondaggio è molto chiaro: vuol far riflettere e porre all’attenzione di sempre piu’ persone del paradosso e delle contraddizioni in cui vivono molti giovani uomini e donne italiani. Italiani come ogni altro ragazzo italiano “di sangue”. Sono quasi 1 milione i figli delle seconde generazioni considerati ancora come stranieri. Paradossi e contraddizioni. Come il caro Gaber mirabilmente ci ricorda.  

Per partecipare al sondaggio unasfidapertutti.blogspot.com.