Deputati e Senatori più giovani: via libera dal Consiglio dei Ministri

di Anna Laudati

Deputati e senatori più giovani per adeguare la legislazione italiana in materia a quella di tutte le altre grandi nazioni europee. Questi gli obiettivi delineati dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che ha illustrato stamani un ddl costituzionale che ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri. (Andrea Pellegrino)

senato Si potrà eleggere ed essere eletti come deputati a 18 anni (oggi 25 anni) e come senatori a 25 anni (oggi 40 anni), superato l'iter che prevede un doppio passaggio nelle due Camere. L'obiettivo del Governo è "rendere operativa già per le prossime elezioni" la riforma che abbassa l'età per l'elettorato attivo e passivo in Parlamento. "Vorremmo dare un segnale - ha commentato il Ministro Meloni - di attenzione per i giovani, e dire che non si è mai troppo giovani per ricoprire ruoli importanti. Spero si possa procedere a passi spediti per approvazione". 

"Nonostante sia una disegno di legge costituzionale - ha detto il Ministro Meloni durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Chigi - spero che si possa procedere su un binario privilegiato e a passi spediti affinchè il provvedimento sia approvato entro la legislatura e diventi operativo per le prossime elezioni politiche". Il ministro ha inoltre ricordato come il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia apprezzato l'iniziativa e come siano arrivate "convergenze" anche da parte di esponenti dell'opposizione, come per esempio il capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro.

Il provvedimento si propone di livellare l'età dell'elettorato passivo per Camera e Senato, a quella dell'elettorato attivo, abbassando a 18 anni l'eta' minima per essere eletti a Montecitorio e a 25 quella per poter diventare senatori, eliminando lo "scarto" di età presente tra elettori ed eletti. La Costituzione, ad oggi, stabilisce l'età minima di 25 anni e di 40, per poter essere eletti rispettivamente deputato e senatore. Inoltre il Ddl propone l’inserimento nel testo costituzionale di un articolo, il 31bis appunto, che recita: "La Repubblica valorizza, secondo i criteri e i modi stabiliti dalla legge,  il merito e la partecipazione attiva dei giovani alla vita economica, sociale, culturale e politica della Nazione".

Indispensabile, per un'approvazione entro la fine delle legislatura, sarà una convergenza larga tra i gruppi parlamentari, visto che il ddl costituzionale richiede, oltre a una doppia lettura delle Camere, una maggioranza qualificata dei componenti del Parlamento. In questo senso, induce all'ottimismo quanto affermato dalla capogruppo del Pd a Palazzo Madama Anna Finocchiaro, che ha già annunciato il proprio voto favorevole alla legge. 

Semaforo verde dunque dall’opposizione. Parere favorevole all’approvazione del ddl Meloni è stato espresso anche dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha dichiarato: “Personalmente credo sia giusto farlo. E' giusto mettere i giovani e tutti noi in condizione di scegliere i propri rappresentanti”.  

“Un’ottima iniziativa che permette di allineare le nostre regole a quelle della stragrande maggioranza dei paesi europei e incentivare la partecipazione alla vita politica delle nuove generazioni. Un terreno sul quale sono certo che il parlamento potrà trovare un’ampia intesa”. Così il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto commenta l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del ddl costituzionale.