Giovani e futuro: anche in Europa il tempo del cambiamento

di Francesco Gentile

Tunisia, Egitto,Libia ed ora la Spagna: dai giovani prove tecniche di cambiamento. (Francesco Enrico Gentile)

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È stata definita la nuova Primavera dei popoli il vento del cambiamento che sta investendo e rivoluzionando l’assetto politico e sociale del Nord-Africa. Prima la Tunisia, poi l’Egitto, la Libia, Yemen e Siria: in larga parte dell’area nord-africana i segni di un progressivo avanzamento della volontà di cambiamento dei cittadini cominciano a manifestarsi prepotentemente, aprendo prospettive non ancora ben individuabili.

Un dato nuovo però emerge ed è rappresentato dal ruolo prioritario svolto dalle giovani generazioni, dalla funzione di detonatore che questa volta ha svolto la loro energia. Il vento del cambiamento tuttavia sembra non essere rimasto confinato aldilà del Mediterraneo, ma comincia a spirare anche in Europa.

Lo spettacolo dei giovani spagnoli che da qualche giorno hanno invaso prima Plaza Puerta del Sol a Madrid e poi le altre piazze della Spagna è negli occhi di migliaia di giovani italiani ed europei.

Scoprire che anche nella vecchia Europa i ragazzi e le ragazze lentamente prendono coscienza della necessità di ragionare come classe e non come aggregato di individui, aiuta forse ad individuare speranze per il futuro.

Per la prima volta, dopo tanto tempo, le rivendicazioni dei ragazzi e delle ragazze spagnole superano il confine della partigianeria politica, delle parole d’ordine di partito, e riguardano interamente il loro vissuto e la loro quotidianità.

Casa, lavoro, formazione e futuro: su queste parole d’ordine la politica spagnola, e in particolare il PSOE di Luis Zapatero, osannato da mezza Europa in passato, stanno misurando, ora, la loro distanza con quel pezzo di società che ora si scopre rischia di pagare il prezzo del tanto famigerato “miracolo spagnolo”.

Sono tanti gli osservatori che si chiedono se, e quando, l’onda della primavera arriverà anche in Italia.

C’è chi sostiene che in realtà abbia già attraversato le nostre città, manifestandosi con le proteste studentesche dello scorso dicembre. Altri ritengono che non arriverà mai, perché, seguendo un vecchio e logoro adagio, “ i giovani d’oggi sono apatici etc etc”.

Qualunque sia la risposta, ciò che è palese è che, lentamente, in maniera carsica, giorno per giorno le giovani generazioni europee, stanno prendendo coscienza che la locomotiva Europa, che ora arranca, abbia costruito la sua ricchezza ipotecando il futuro dei suoi figli.

Come ci racconta Marco, giovane italiano emigrato a Barcellona per far fruttare i suoi tanti anni di studio, ” In queste ore in Spagna si ha la sensazione che il mondo stia cambiando. Siamo tutti uniti da una fame di futuro che non immaginavo condividessimo in tanti. Speriamo bene”.{jcomments on}