La Riforma del mercato del lavoro: i Pro e i Contro

di Lorenzo Quilici

“Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno” scriveva Voltaire nel “Candide” oltre duecentocinquanta anni fa.  Riuscirà la riforma del mercato del lavoro a mettere in pratica quanto predica  l’idea del celebre filosofo francese? (Lorenzo Quilici)

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Il Governo si sta muovendo nella direzione di superare l'era del lavoro dualistico, in cui a fronte di lavoratori di serie A che godono di garanzie e diritti esiste una moltitudine di lavoratori di serie B non garantiti e non tutelati. Fino ad oggi, infatti, una riforma del mercato del lavoro che elimini le disparità tra giovani e adulti è stata un tabù.

 

L’altro elemento su cui il governo sta puntando con la riforma è il passaggio dalla protezione del posto di lavoro a quello del lavoratore, ossia fare in modo che qualora il lavoratore perdesse il posto, egli abbia la possibilità di avere un sussidio economico per un certo periodo e, nel contempo, gli strumenti per trovare il più velocemente possibile un altro impiego.

Molti spunti sono stati presi da quanto ha fatto la Germania nell’ultimo decennio, ossia una riforma radicale che ha interessato tutti gli aspetti del mercato del lavoro e del welfare, ad esempio facilitando il passaggio dalla scuola al lavoro, introducendo maggior flessibilità, il tutto senza ridurre il sostegno economico alle famiglie. Queste azioni hanno aumentato il grado di dinamismo del mercato del lavoro, migliorando l’incontro tra domanda e offerta e facendo diminuire i tassi di disoccupazione.

L’ex Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, ora membro della Commissione Lavoro alla Camera, interpellata sull’argomento, ha affermato che  «la riforma è il frutto sofferto di un giusto confronto tra le parti sociali e le forze politiche ed è una delle architravi su cui poggia la ragione di esistere del Governo. Il testo del provvedimento - continua la giovane parlamentare romana - non accontenta nessuno al cento per cento ma ha raccolto in queste settimane una larga adesione. Anche noi abbiamo alcune perplessità, ad esempio sull'assenza di una strategia di riforma dei servizi per l'impiego e sull'incognita della durata dei processi in caso di contenzioso tra lavoratore e azienda».