La riforma del mercato del lavoro e i giovani: quali novità?

di Lorenzo Quilici

La riforma del lavoro varata dal Governo Monti è ora al vaglio del Parlamento per eventuali modifiche e la successiva approvazione che dovrebbe avvenire entro l’estate. (Lorenzo Quilici)

riforma_lavoro_giovani Il disegno di legge, suddivisibile in tre aree (tipologie contrattuali / flessibilità in uscita / ammortizzatori sociali), ovviamente tocca molti aspetti che interessano anche i giovani: accanto alla modifica dell’articolo 18 e all’espansione degli ammortizzatori sociali, viene modificata la flessibilità in entrata. Infatti, il ministro del lavoro Fornero vuole rendere l’apprendistato come lo strumento principale per l’accesso della gioventù nel mondo del lavoro e combattere il precariato, rendendo il contratto a tempo indeterminato il contratto per eccellenza. A tal fine sono stati resi meno appetibili per le imprese alcune tipologie di contratto che avrebbero potuto essere svantaggiose per i giovani lavoratori, tra cui il contratto d’inserimento.

Ma cosa ne pensano gli studenti? Abbiamo sentito Alessandro Bertoldi, presidente dell’Associazione Studenti per la Libertà secondo il quale “le nuove tipologie contrattuali introdotte dalla riforma di fatto non agevolano la vita delle imprese e non seguono il solco lasciato dal precedente Governo, che basò in questo campo la sua azione su concretezza, sburocratizzazione, quindi semplicità e sviluppo. É una riforma teorica e statalista – continua Alessandro - che nella quotidianità complica soltanto la vita. Ovviamente vi sono anche degli elementi positivi: ad esempio il potenziamento dell'apprendistato, inserito così in un'ottica migliore come inizio del percorso lavorativo che poi prosegue mantenendo lo stesso posto. Questo sembrerebbe senz'altro un passo avanti per il sistema del mercato del lavoro giovanile”.