Tra Cai, Alitalia e Airone a perderci sono i più deboli

di Anna Laudati

Quando a essere low cost e’… la sensibilita’ vige la Costituzione del paese dei Balocchi (di Veronica Centamore)  

alitalia2.jpgPrincipi fondamentali della fata turchina: Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro (…) che ovviamente dovrebbe comprendere tutti i cittadini. Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell' uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. E ancora Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. E infine Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Eppure oggi, proprio in questo paese, succede che: Mangiafuoco (la CAI Compagnia Aerea Italia… e che “compagnia”…) annuncia i suoi criteri per la riassunzione del personale del Gruppo Alitalia (Pinocchio) e Airone (Lucignolo) nella nuova compagnia aerea, al netto delle 10.000 espulsioni già dichiarate. Ecco i criteri (discriminatori) che verranno applicati per la scelta dei 12500 dipendenti da assumere; la proposta nel dettaglio prevede che: il personale sarà scelto con criteri di assoluta discrezionalità gestionale, non saranno riassunti: i part time, i genitori affidatari unici di minori, i lavoratori invalidi in possesso dei requisiti di legge 104, i genitori con figli invalidi a carico (legge 104), i lavoratori con familiari invalidi a carico (legge 104), saranno valutate discrezionalmente le percentuali di assenze per malattia dell'ultimo triennio, sarà valutata l'anzianità aziendale.

E’ palese il gravissimo attacco contro invalidi, portatori di handicap, genitori monoaffidatari di minori, genitori con minori con handicap, part time per necessità, personale con ridotte capacità lavorative (anche a causa di infortuni sul lavoro) cioè proprio contro quelle categorie che maggiormente, almeno per un minimo di coscienza comune, andrebbero tutelate. Addirittura se qualcuno pensa di essersela scampata in quanto normodotato… non si rallegri più di tanto perché tutto l’albero genealogico prima o poi verrà colpito.

Di quale etica (qualora si possa ritenere tale) sono portatori questi signori? Quali sono i loro veri valori morali? Qual è il loro concetto di moralità? Non parliamo poi di senso cristiano… Ma arriva il Grillo parlante: Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), che attraverso una lettera aperta indirizzata a Roberto Colaninno, presidente di CAI, cerca di far rinsavire i Signori “selezionatori” facendo presente che: “la FISH e le associazioni nazionali e locali ad essa aderenti hanno atteso una decisa smentita e un maggiore chiarimento da parte della Compagnia riguardo ai criteri di riassunzione del personale proposti. Parametri, quelli fissati, che hanno creato diffuso sdegno in tutto il Paese.(…)la proposta della CAI appariva indirizzata infatti alla non riassunzione dei lavoratori con disabilità, dei genitori di figli con disabilità e dei lavoratori con familiari con disabilità. Categorie di dipendenti per le quali la Legge 104/92 stabilisce delle disposizioni ben precise.

È difficile elaborare un computo delle disposizioni nazionali e internazionali che questa proposta viene a disattendere. A partire dai princìpi fissati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che una volta ratificata dall’Italia diverrà legge dello Stato. Dalla Legge 68/99 sul diritto al lavoro delle persone con disabilità, alla Direttiva 2000/78 del Consiglio Europeo (sulla parità di trattamento in materia di occupazione), sino alla Strategia di Lisbona.(…) Inoltre Barbieri affronta un altro grave pregiudizio "lo stigma della 104", che interessa le persone con disabilità e i loro familiari.

Si tratta cioè dell’idea stessa - generalmente diffusa nel mondo imprenditoriale - di una supposta improduttività delle persone con disabilità, basata su un modello medico della disabilità ormai superato e che colpisce questi cittadini soprattutto nel momento in cui si vengono ad approcciare con il mondo del lavoro. Non solo nell’accesso, ma anche nell’opportunità di avanzamenti di carriera. (…) L’invito che Le estendo quindi, a nome di tutte le associazioni aderenti alla Federazione, è quello di fugare qualsiasi dubbio sulla reale intenzione dell'organismo da Lei presieduto di mantenere invariati criteri così inaccettabili. Una decisione di rigidità in questo senso per il movimento per i diritti delle persone con disabilità italiano non passerebbe certamente inosservata”

Riuscirà stavolta Pinocchio a trasformarsi in bambino? Ma questa non è una favola.