Eurodesk: un salto di qualità per gli enti che si occupano di politiche giovanili

di Anna Laudati
Per un’ Europa a portata di giovani (di Andrea Sottero)

Perché l’Europa diventi sempre di più un organismo geo-politico in cui gli stati membri si muovono all’unisono su questioni di importanza sovranazionale e internazionale, le decisioni prese dall’alto, in modo ufficiale e formale, ma è necessario che vi sia un consenso e uno spirito europeista che parta innanzitutto dal basso, dai cittadini dell’Unione. Si tratta di un processo di cambiamento culturale che richiede tempi lunghi, ma che sembra essere dotato di una rapidità piacevolmente sorprendente nelle giovani generazioni.

Ed è su di loro, d’altra parte, che si concentrano gli sforzi maggiori: sono e devono essere i giovani il motore del cambiamento. Sono i giovani che devono conoscere, viaggiare, sforzarsi di studiare e lavorare in un altro Paese, per sentirsi concretamente cittadini europei. In una parola sono loro che devono “muoversi”.

 

Eurodesk (http://www.eurodesk.org) è la rete europea di enti pubblici e privati che promuove la mobilità giovanile. Nata in Scozia nel 1990, è realizzata con il supporto organizzativo e finanziario della Commissione Europea e del Programma Gioventù e fornisce informazioni sui programmi europei rivolti ai giovani fino a 30 anni nei settori della cultura, della formazione, della mobilità giovanile e del volontariato. La rete, gestita a livello europeo da una struttura di servizio chiamata Brussels Link con sede a Bruxelles che mantiene i contatti direttamente con la Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione Europea e fornisce un puntuale supporto informativo, è presente in 30 Stati dove si articola in strutture nazionali di coordinamento e in strutture decentrate che permettono di seguire le attività e fornire informazioni a livello locale.

 

In Italia, ad occuparsi del coordinamento nazionale è l’associazione nazionale di promozione sociale Eurodesk Italy. I punti locali sono attualmente costituiti da 111 enti, di cui 82 pubblici e 29 privati, tra associazioni, cooperative ed altre realtà no profit. Nel nostro Paese, inoltre, alle strutture locali (dalle quali dipendono), dal 2003 se ne sono aggiunte altre, chiamate “Antenne Territoriali Eurodesk”,  che promuovono le attività della rete ancora più capillarmente sul territorio.Tutti gli anni, poi, si dà la possibilità a nuovi enti di entrare a fare parte della rete Eurodesk.

 

Quest’anno la prima chiamata inizia il prossimo 15 Gennaio e sarà aperta fino al 28 Febbraio.  Possono inviare la propria candidatura (http://www.eurodesk.it/adesioni/) gli enti pubblici (o privati che operano sul territorio in convenzione con quelli pubblici) che si occupano di informazione e orientamento, in particolare verso i giovani.E’ giusto sottolineare che l’adesione non è gratuita: la quota annuale contribuisce a coprire i costi di gestione di Eurodesk Italy, dal momento che la Commissione Europea  co-finanzia solo il 25% del costo di funzionamento annuale della rete.

 

Tuttavia, la quota comprende tutti i costi di formazione iniziale e in itinere durante l’anno, l’assistenza dell’Ufficio di Coordinamento Nazionale, i materiali per la comunicazione locale e i software necessari per la comunicazione attiva a livello nazionale ed europeo con le altre realtà della rete.Soprattutto, entrare a fare parte di Eurodesk può davvero rappresentare un salto di qualità per quegli enti che si occupano di politiche giovanili, non solo perché in tal modo dimostrano quella sensibilità europea necessaria a favorire la formazioni di cittadini europei davvero consapevoli e responsabili, ma anche perché l’accesso alla banca dati completa ed esclusiva su tutti i programmi europei rivolti ai giovani e la possibilità di dialogare con il network dei referenti Eurodesk, rappresenta quel valore aggiunto che permette loro di diventare il punto di riferimento per informazioni, attività e progetti nel settore giovanile sul territorio