In classe tentano di violentare una compagna dodicenne: denunciati quattro adolescenti "difficili"

di Anna Laudati

La violenza senza età (di Monica Scotti)

 

violenza_1.jpgSono solo ragazzini?” E’ una frase di uso comune, quasi un ritornello che attraversa strade, entra nelle case e a scuola. Ma è sempre vero? Basta ricordarsi di non avere ancora l’età per votare per essere assolti? Di sicuro quello che hanno dimostrato di poter fare quattro “ragazzini” dell’Aquila, capoluogo abruzzese, è qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’infanzia e l’adolescenza, qualcosa di tremendo, e troppo grande, persino per chi “bambino" ha smesso di esserlo presto.

E’successo il 13 dicembre scorso: quattro alunni delle medie, due macedoni, uno spagnolo e un ragazzo del posto, hanno tentato di stuprare una loro compagna di classe di soli 12 anni approfittando dell’assenza inspiegabile di insegnanti e bidelli. La loro vittima è riuscita a evitare la violenza solo scappando, dopo aver perso la speranza di vedere finalmente accorrere alle sue grida il personale scolastico o altri studenti.Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri, contattati grazie alla segnalazione di una bidella finalmente accortasi che qualcosa, in quella seconda classe, proprio non andava,  i quattro aggressori avrebbero prima bloccato la loro vittima in un angolo dell’aula e lì, protetti da una barricata di banchi, sedie e giubbini, avrebbero iniziato a canzonarla e a toccarla nelle parti intime.

 

In quel momento l’insegnante non c’era e della bidella, poi cercata nei corridoi dalle amiche della ragazzina molestata, neppure l’ombra.C’era una gran confusione quel giorno, gli studenti erano stati lasciati soli per circa un’ora. Un’ora senza professore  e senza controllo. «Si sono per ciò divisi organizzandosi in attività diverse quali l'ascolto della musica, il colloquio, il gioco delle carte... chi fuori chi dentro... » fanno sapere i Carabinieri.

Approfittando della confusione e dell’inaspettata “libertà” che veniva loro concessa i quattro, di età compresa fra i 14 e i 16 anni, hanno circondato la dodicenne immobilizzandola e cominciando a palpeggiarla e a minacciarla per  fiaccare la sua resistenza. Non li hanno fermati neppure le urla della bambina che chiedeva aiuto cercando di attirare l’attenzione dei compagni su di sé.

Quando alcune amiche sono intervenute sono state picchiate, fatte uscire, minacciate e costrette a stare zitte. «Se racconterete in giro quello che avete visto passerete dei guai... », hanno intimato quelli che, a quanto pare, sono considerati i bulli della classe. « Ragazzi difficili, e provenienti da famiglie altrettanto difficili, anche se fino ad allora non avevano dato problemi così seri» così li hanno descritti.

 

Ora su di loro pende una denuncia per violenza sessuale di gruppo e minacce. La loro vittima è riuscita a salvarsi divincolandosi e scappando alla prima occasione, ma c’è voluto del tempo prima che trovasse il coraggio di confessare ai genitori quella terribile esperienza. Pare che i quattro aggressori le abbiano successivamente chiesto scusa, probabilmente, dicono gli investigatori «perché avevano capito ciò che avevano combinato e in tale maniera speravano di evitare guai seri».

 

Ma mentre proseguono le verifiche degli inquirenti per accertare le eventuali responsabilità di insegnanti e dirigenti scolastici, va segnalato che i quattro aggressori e la loro vittima, hanno ripreso a frequentare le lezioni dopo la pausa natalizia, tutti nella stessa classe, come fa presente il capitano Marco Capparella del comando provinciale carabinieri dell'Aquila. Nella classe dove si è quasi consumata la terribile violenza.