La chiamano precarietà, la nuova frontiera del lavoro e della vita nel XXI secolo

di Anna Laudati
Contratti a progetto, agenzie interinali, mesi e me si di attesa per lavorare a metà. Tra chi decide di fuggire aiutiamoci così: www.cervelliinfuga.com (di Giuseppina Ascione)  

logowebcervelliinfuga.jpgGiovani eccellenze costrette ad andare via dalla propria regione per trovare un lavoro, e poi per cosa? Per lavorare tre, quattro, sei mesi, non avere nemmeno il tempo di imparare ciò che si fa e poi cambiare ambiente, lavoro, colleghi, ricominciare da capo. “Non è il lavoro che mi stanca, ma la precarietà” è la frase di un giovane che ha lasciato la famiglia ...........

......... per trasferirsi al nord Italia e vivere lontano da casa, dagli amici, dagli affetti di una vita, e poi per cosa? Per ritrovarsi a fare l’operaio metalmeccanico per 6 mesi, per altri tre l’impiegato nelle poste, e poi altri sei mesi il commesso in un supermercato. Ma è vita questa? Si, è vero “non esiste più il posto fisso”, come ci ripetono gli “adulti”, ma i giovani hanno voglia e bisogno di costruirsi un futuro, di mettere le basi per la propria vita da “adulti”.

Nella situazione attuale un giovane non può nemmeno accedere al finanziamento per acquistare un’auto nuova, per non parlare poi dei mutui per l’acquisto di una casa o degli affitti. Oggi, paradossalmente, entrare nel mondo del lavoro è difficile soprattutto per i giovani più qualificati, mandare curriculum e non ricevere mai risposta, frequentare stage o master che non portano a nulla è frustrante oltre che avvilente. Perciò in molti sono disposti a scendere a compromessi.

Qualcuno è convinto che tutti abbiamo un prezzo ma c’è anche chi, al contrario, ritiene che si debba salvaguardare la propria dignità a qualunque costo, ma il registro cambia soprattutto se i giovani in questione sono donne. Tantissime le giovani ragazze che continuamente subiscono avance dai propri datori di lavoro o aspiranti tali, che propongono un lavoro solo in cambio di prestazioni sessuali, che spesso gli vengono concesse perché, come dice qualcuna “senza soldi non si vive”. Alcuni uomini usano il proprio potere solo per portarsi a letto le donne, ma non sempre mantengono la parola data. Usano le donne solo per il proprio piacere e poi le scaricano, senza lavoro e senza più dignità. Ma la situazione peggiore, forse, è di quelle donne che hanno un lavoro e che vengono continuamente sottoposte a ricatti : “Sono stata licenziata perché non cedevo alle avance del mio capo. Non accettavo le sue molestie, così ho perso il lavoro.

 

Per me è stato terribile non tanto per la questione economica, ma per il disagio psicologico” è solo uno dei racconti di tante donne che vivono questa situazione. Un altro dato realmente preoccupante è che tra le rappresentanti del gentil sesso non c’è solidarietà, sono sempre di più le donne che sono disposte a tutto per la carriera o anche solo per lavorare. Gli uomini, d’altro canto, sfruttano il loro potere, non guardano la qualità e la capacità di una persona, interessa solo la disponibilità nel fare certe cose. Ma spesso sono anche le donne che sfruttano tale sistema per fare carriera più velocemente possibile e senza troppo sacrifici, che poi perdere la dignità dovrebbe essere il sacrificio più grande.

 

“Sono dirigente di un’impresa. Molte donne si offrono sessualmente pur di ottenere un aumento di stipendio, fare un salto di qualità o assicurarsi il posto di lavoro a tempo indeterminato. Mi fanno tenerezza, ma le compatisco”, è il racconto di uno dei tanti imprenditori che ogni giorno fa i conti con questa realtà. Purtroppo la società in cui viviamo non è ancora pronta a fare i conti con donne belle, femminili e anche intelligenti. L’uomo continua a vedere nella donna solo un oggetto del desiderio che in qualche modo va sottomesso. Non a caso sono ancora pochissime le donne ad occupare posti di prestigio nella nostra società, uno specchio sono le ultime elezioni americane. Gli americani si sono dimostrati pronti a vedere un presidente di colore seduto nella stanza ovale delle Casa Bianca, ma i tempi sono ancora immaturi per vederci una donna.

Però noi giovani non ci arrendiamo e prendendo esempio dai così detti “cervelli in fuga” ci rivolgiamo al blog per i fuoriclasse italiani nel mondo: http://www.cervelliinfuga.com/, piazza telematica dei talenti da esportazione.  Tra i fuggitivi aiutiamoci così.