Giovani e fumo: Alto rischio sclerosi multipla

di Anna Laudati

In Italia fuma il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni (di Monica Scotti)

fumo_b1--180x140.jpgIl ministero del Welfare ha dato il via alla Campagna di comunicazione 2009 «Il fumo ti uccide: difenditi. Obiettivi della Campagna - il cui testimonial è l’attore Renato Pozzetto - sono la riduzione del numero di fumatori e l’allontanamento dei giovani dal fumo. Ma solo questo non basta e i rischi che comporta la nicotina  sulla salute sono purtroppo, sempre più accertati.

In America una nuova ricerca collega il vizio del fumo in età giovanile al manifestarsi della sclerosi multipla. I dati sul fumo in Italia e la parola ai giovani. Brutte notizie per i fumatori, brutte davvero! Uno studio condotto da Joseph Finkelstein della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, ha evidenziato una connessione fra il manifestarsi della sclerosi multipla (patologia autoimmune complessa che attacca il sistema nervoso centrale ed è caratterizzata da sintomi diversificati e per questo non sempre facilmente riconoscibili quali: perdita parziale o completa dell'equilibrio, nausea, vertigini, tremori e incapacità di coordinare i movimenti) e il vizio del fumo preso in giovane età, cioè prima dei 17 anni.

Sembra infatti che chi inizia a fumare così presto finisca col vedere triplicato il rischio di ammalarsi di sclerosi (percentuali 2,7 volte più alte rispetto a quelle dei non fumatori). I dati parlano chiaro: mettendo a confronto 435 volontari “sani” e 87 pazienti affetti da sclerosi multipla si è evidenziato che nei primi il tasso di fumatori in età adolescenziale è pari al 19% mentre nei secondi la percentuale schizza al 32%. Che il fumo facesse male a cuore e polmoni lo si sapeva, ma che una sua precoce azione sull’organismo portasse a questa terribile patologia è una doccia fredda per molti tabagisti.

Solo in Italia fuma il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni (circa 11,2 milioni di cittadini, di cui 6,5 milioni di uomini e 4,7 milioni di donne). E’ infatti da giovanissimi che si inizia a fumare: circa il 45% dei fumatori ed ex fumatori ha avuto il primo contatto con la sigaretta tra i 15 e i 17 anni, il 17% addirittura prima dei 15 anni. Cifre altissime, nonostante le frequenti campagne di sensibilizzazione contro i rischi derivanti dal fumo e i divieti che dal 10 gennaio 2005 bandiscono sigarette e affini dai locali pubblici (in alcuni casi anche dai parchi pubblici, come è stato deciso a Napoli nel 2007).

Perché, quindi, si continua a fumare? Queste alcune dichiarazioni di ragazzi a passeggio in un’assolata domenica pre-carnevalesca nel cuore universitario di Napoli. “Ho iniziato a fumare per gioco, al liceo, ero curioso di scoprire che effetto fa. Volevo sentirmi grande. Poi non ho più smesso” racconta Sergio, 22 anni. Gli fa eco Sara, la sua fidanzata, “accendere una sigaretta è stata la mia prima vera trasgressione. A distanza di anni un po’ me ne pento. Ho già provato a smettere una volta, ma sono ingrassata, così ho ripreso. Abbandonare la nicotina è più dura di quanto si pensi. Ora questa ricerca sulla sclerosi devo ammettere che mi preoccupa”.

Interviene Anna, l’unica non fumatrice del gruppo “è’ questo che mi trattiene dal prendere il vizio. Più dei costi elevati delle sigarette, più del rischio delle malattie, mi fa paura la dipendenza. Non voglio ritrovarmi ad alzarmi da tavola nel bel mezzo della cena per uscire fuori a congelarmi con in mano una sigaretta. Lo trovo assurdo! Chi me lo fa fare?”. Le risponde Luca, con aria spavalda: “Io fumo perché mi piace. Lo so che chi non fuma considera l’odore del tabacco fastidioso, ma a me piace, così come mi piace il sapore, la gestualità, accompagnare la sigaretta al caffè…è un rito! Troppe cose fanno male, non si possono evitare tutte”. Quando gli viene chiesto se si preoccupa del cancro ai polmoni ha un momento di incertezza, poi abbassa lo sguardo mentre risponde “mio zio ce l’ha, non vivrà a lungo”.