Tasso di criminalità in Italia? Non sono solo gli immigrati ad accrescerlo

di Anna Laudati

Secondo il Dossier Caritas/Migrantes è improprio attribuire agli immigrati regolari, che vivono in Italia, la più alta percentuale di criminalità, anche se si concentra maggiormente tra le fasce di età più giovani (di Alessandra Alfonsi)

criminali.jpgMartedì 6 ottobre a Roma presso la Sala Conferenze della Federazione Nazionale della Stampa Italiana sono stati presentati i risultati della ricerca “La criminalità degli immigrati: dati, interpretazioni e pregiudizi”, promossa dall’Agenzia Redattore Sociale e realizzata dall’èquipe del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Alla conferenza hanno partecipato Franco Siddi, Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Pittau, Coordinatore Dossier Immigrazione Caritas-Migrates, Valerio Rizzi, Capo della Squadra Mobile di Roma, Roberto Natale, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Laura Boldrini, Portavoce Unhcr Italia e l’Osservatorio sull’immigrazione della facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza di Roma.

 Dopo il saluto iniziale di Franco Siddi, che ha ricordato i caratteri dell’identità del giornalista imperniati sull’impegno e sulla difesa dei diritti negli ambiti sociali, sono stati forniti e commentati i risultati della ricerca sull’immigrazione. Secondo il dossier Caritas/Migrantes , il “tasso di criminalità” degli immigrati regolari, che sono presenti nel territorio italiano, è leggermente più alto di quello degli italiani oscillando tra l’1,23% e l’1’40% contro lo 0,75%, malgrado le diverse condizioni sociali e malgrado “sei italiani su dieci continuino a pensare che gli immigrati siano più violenti degli italiani alimentando il senso di insicurezza”, come ha commentato Franco Pittau, coordinatore del Dossier Immigrazione Caritas-Migrates. Ad influire maggiormente sul tasso sono le fasce di età più giovani, dove più frequentemente gli immigranti danno inizio al flusso migratorio.

Altro dato interessante sviscerato dalla ricerca è l’assenza di una corrispondenza tra l’aumento degli immigrati regolari e l’aumento dei reati in Italia: il Rapporto sulla criminalità straniera in Italia del Ministero dell’Interno conferma che gli stranieri regolari incidono sulle denunce nella stessa percentuale della popolazione residente e che comunque la criminalità in Italia è in diminuzione. L’intervento di Roberto Natale, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, è stato focalizzato sul rapporto tra immigrazione e media sulla base di analisi condotte sulle informazioni veicolate dalla comunicazione di flusso e in particolare dalla televisione generalista. Partendo dall’analisi del contenuto delle notizie sulla violenza subita da due giovani romani nel Parco della Caffarella di Roma, Natale ha sostenuto l’importanza dell’uso di dati forniti dalle ricerche nella notiziabilità di fatti di cronaca nera e del rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati adottando un linguaggio appropriato che garantisca un’informazione accurata, responsabile e non sensazionalista. Pertanto il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha approvato la Carta di Roma, il Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, che basandosi su dettati deontologici, invita tutti i giornalisti a evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie e distorte e di comportamenti superficiali e non corretti, che possono suscitare allarmi ingiustificati.