Francesca Ferraguto. Un amore fatto a pezzi

di Anna Laudati

27 ottobre 2009. La 22enne barista di Augusta, scomparsa alla fine del maggio scorso, è finita tra le insospettabili, ordinarie mani di un mostro (di Veronica Centamore)

20091027_ferraguto_01.jpgAugusta (Siracusa) Gianfranco Bari un insospettabile operaio di trentacinque anni dalla vita apparentemente normale nascondeva da mesi un atroce segreto: l'assassinio di una donna, che altro non era che la sua giovane compagna. L'omicida ha confessato dopo mesi di angoscia per la famiglia della "piccola" Francesca. Disperati gli appelli lanciati durante la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?". I dubbi, le incertezze, le supposizioni, le speranze sono terminate nel peggiore dei modi.

Finalmente l'uomo ha confessato. Dopo aver picchiato a morte la donna per motivi di gelosia, avrebbe sezionato il cadavere, trasportandolo e sotterrandolo in un terreno vicino all'abitazione rurale del padre dove poi è stato ritrovato. L'uomo è un separato qualunque, padre di tre figli, nati dal precedente matrimonio e con nessuna macchia nel suo passato. Augusta è una piccola e ridente cittadina della costa siciliana dove vivono circa 50.000 persone, dove tutti conoscono tutti e dove la cosa più grave che può capitare è il furto di un motorino che poi, quasi sempre, viene pure ritrovato. Un carinissimo centro della provincia siracusana dove si vive bene e si può stare davvero tranquilli (parola di Augustana) almeno fino a qualche giorno fa, come in uno di quei pittoreschi paesaggi verghiani narrati ne ‘I Malavoglia’. Ma a maggio scorso avviene la scomparsa di una giovane donna, senza traccia nè macchia. Un evento troppo inspiegabile. Francesca scompare a maggio scorso. Ventidue anni, una ragazza come molte, una banconista innamorata evidentemente dell'uomo sbagliato... come molte appunto. A rendere ancora più inquietante la vicenda è il fatto che per cinque mesi quest'uomo è riuscito, da abile, lucido e freddo omicida, a tenere in piedi un gioco perverso. Dopo aver fatto sparire le tracce della donna ne ha denunciato la scomparsa. Per depistare le indagini, avrebbe portato l'auto della ragazza davanti alla stazione di Catania, facendo credere a un allontanamento volontario della stessa. L'auto sarebbe stata ritrovata lo scorso 9 luglio dalla polizia. La vettura era aperta e con le chiavi inserite nel cruscotto. L'omicida che recitava la parte dell'innamorato abbandonato avrebbe raccontato che la sera del 25 maggio insieme a Francesca avevano fatto un giro per mangiare qualcosa. Poi dopo il ritorno a casa, l'ennesimo litigio.

Dopo la discussione mentre era in bagno, ha confessato l’uomo, avrebbe sentito il rumore della porta di casa che si chiudeva con violenza, sintomatico di un allontanamento deciso della donna. Immediatamente Gianfranco telefona l’amata dal suo cellulare lasciandole messaggi in segreteria telefonica e invitandola a ritornare. Così si costruisce l’alibi. Inoltre utilizza il telefono cellulare della compagna che aveva con sè, inviando sms sia a se stesso che al cellulare della madre della povera ragazza ed in seguito anche ad un sottufficiale dei carabinieri, che si stava occupando delle ricerche, invitando, fingendosi sempre Francesca, i suoi cari a non cercarla. Dalle testimonianze di amici e parenti della vittima è emerso che la relazione tra i due fosse a tratti burrascosa. L'ipotesi dell'omicidio è cominciata a balenare nella mente degli investigatori a causa del lungo silenzio della donna. L'uomo chiamato davanti al procuratore della Repubblica di Siracusa è apparso titubante e poco propenso a ricostruire gli ultimi momenti passati insieme alla vittima. Sottoposto alla pressione dell'interrogatorio alla fine è sfociato in una piena confessione. L'uomo adesso sarebbe sottoposto a fermo. Sulle stesse indicazioni fornite dal Bari, i carabinieri di Augusta, insieme ai vigili del fuoco, nella serata del 27 hanno cominciato a scavare, rinvenendo quello che ormai rimaneva del cadavere della povera donna. Per fare a pezzi il corpo della giovane l'uomo avrebbe utilizzato un flex, una sega elettrica impiegata per tagliare materiali duri come il marmo. Dopo lo avrebbe messo in alcuni sacchi di plastica e gettati in una profonda buca. Una sceneggiatura, quella elaborata dall'uomo, degna dei migliori film horror. Shining docet. La loro era una storia d'amore in piena regola. Una giovane donna e un uomo (senza precedenti penali) innamorati da due anni. Era una storia qualunque che potrebbe capitare a chiunque ed è proprio questo a far paura. Più di cento donne in Italia vengono uccise ogni anno dal proprio partner o ex partner con una media, cioè, di una ogni tre giorni. Mariti, conviventi, fidanzati: gli aggressori sono nella maggior parte dei casi uomini "normali" che uccidono in preda a rabbia, gelosia o per senso di dominio e possesso. Chi sono queste donne uccise da uomini? Perché questa mattanza? Ci sono dei segnali d'allarme? Si possono prevedere e prevenire questi delitti? Non si sa... l'unica cosa certa è che quando s'intuisce la pericolosità di un amore malato... è già troppo tardi. Purtroppo!