Servizio civile. Nonostante la crisi e i dati negativi i giovani non demordono

di Gianfranco Mingione

Presentato lo scorso 15 dicembre a Roma, curato dall’Istituto di Ricerca Sociale, il Rapporto è una fotografia importante sullo stato di salute del servizio civile (vedi articolo precedente). Una salute pessima, che non fa diminuire, per fortuna, la domanda giovanile per partecipare ad un anno speso per il bene comune. (Gianfranco Mingione)

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Lo ha ribadito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di saluto in occasione della presentazione del XII Rapporto Cnesc sul servizio civile, quanto tale esperienza e il ruolo dei volontari sia un “contributo vitale, prezioso e meritorio” (vedi articolo precedente). Lo ribadisce Monsignor Nervo, “inventore” della Caritas, in un’intervista del 26 dicembre 2010 al periodico Famiglia Cristiana, che il servizio civile è “un anno a disposizione dei giovani per imparare a stare accanto a chi soffre, ha problemi, è ai margini” (Fonte Famiglia Cristiana).

Il Rapporto della Cnesc scatta una fotografia sullo stato di salute del servizio civile negli enti della Conferenza e, purtroppo, evidenzia una situazione di crisi a dir poco preoccupante: scende a 10.010 il numero dei volontari avviati in servizio col bando 2008 e cala il numero dei progetti finanziati (erano il 55,5% nel 2007, il 27,6% nel 2009.

Nonostante la crisi e i dati negativi i giovani non demordono e continuano a guardare e a vivere il servizio civile, maggiormente al sud e anche a causa della crisi occupazionale, come ad una valida alternativa al nulla offerto spesso dalla società in cui essi vivono. Una società spesso governata da chi dimentica di compiere quello sforzo comune atto a preservare o, ancor meglio, migliorare nobili esperienze come il servizio civile.

Torna utile allora quanto dice, sempre nell’intervista su menzionata, in merito alla crisi e ai tagli che colpiscono il servizio civile e l’associazionismo, Monsignor Nervo: “Gli ulteriori tagli di bilancio hanno praticamente soffocato l’uno e l’altro, afferma Monsignor Nervo (riferendosi al servizio civile e in generale all’associazionismo). Ma i soldi per carri armati, fregate e cacciabombardieri, strumenti di morte pudicamente chiamati “sistemi d’arma”, si trovano. Come Chiesa dobbiamo dire qualcosa anche su questo” (Fonte Famiglia Cristiana).

Non c’è altro da aggiungere.