2000 battute per il servizio civile! La storia di Francesco

di Gianfranco Mingione

Viaggio nell’Italia dei giovani del servizio civile. Francesco Vasta, giovane catanese, prima volontario e poi rappresentante regionale del servizio civile, racconta la sua esperienza di servizio, fatta di passione e ideali: “Ho partecipato al confronto sui grandi temi e sulle prospettive di questo istituto, che continuo a credere possa dare tanto a tutti ai giovani italiani, troppo spesso a corto di educazione e consapevolezza civica e sociale”. (Gianfranco Mingione)

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“Con poco più di sei mesi di studi universitari vissuti a Catania ed alle spalle una storia intensissima da studente presso l'infaticabile liceo classico della cittadina etnea di Giarre, ho presentato nella calda estate siciliana del 2009 la domanda per diventare un volontario di servizio civile presso la Coop. Sociale Fatebenefratelli di Catania, per un progetto di assistenza ai minori, con poca consapevolezza, poche informazioni complessive e spinto solamente dalle varie esperienze raccontatemi da amici e parenti. In Sicilia l'unico canale davvero efficace per la promozione del servizio civile è il "passaparola" e io ne ero una dimostrazione.

Sono stato selezionato assieme ad altri 19 ragazzi per lo più catanesi (giovani studenti e precari/disoccupati) e sono entrato in servizio a dicembre; nello stesso periodo avevo cominciato una nuova carriera universitaria presso la facoltà di Scienze Politiche, sempre nell'ateneo catanese. L'unico intento chiaro era quello di affiancare studio e volontariato per un anno che, capivo subito, si annunciava impegnativo. In effetti le nuove conoscenze e le nuove sensibilità che ho acquisito da volontario mi sono tornate utili nel percorso universitario che ho intrapreso, integrandosi perfettamente con l'esperienza culturale dei miei studi.

In breve tempo, aiutato dalla formazione efficace e dalla passione che ogni giorno sentivo crescere per le occupazioni quotidiane tra scuole materne ed elementari, ho colmato la disinformazione iniziale, sia teorica che pratica, sul servizio civile. Noi volontari operavamo con l'idea di fondo di fare squadra, anche assieme ai nostri responsabili, riuscendo ad incidere nelle realtà del disagio e delle difficoltà quotidiane della città di Catania. Una città che sento in ogni caso bella, frenetica quasi come una metropoli, dall'animo unico e dallo sviluppo disordinato, che affianca le pretese della modernità al passato più sincero e popolare di un luogo così intimamente siciliano.

Nel maggio del 2010, spinto dalla costante della passione e dall'idea di un progetto "politico" costruito sui pilastri concettuali del servizio civile, come la nonviolenza, e sui dettami costituzionali quali solidarietà e cittadinanza attiva, ho cominciato l'esperienza della rappresentanza nazionale dei volontari. Sono stato eletto delegato e rappresentante regionale e nella pratica delle assemblee nazionali a Roma ho vissuto una dimensione molto più nazionale del servizio civile, con l'opportunità di partecipare al confronto sui grandi temi e sulle prospettive di questo istituto, che continuo a credere tanto possa dare a tutti i giovani italiani, i più disoccupati d'Europa e troppo spesso a corto di educazione e consapevolezza civica e sociale.

A novembre del 2010 ho terminato la mia esperienza, arricchito nell'animo, nelle conoscenze, nelle amicizie, nelle sensibilità. Continuo assieme agli altri delegati siciliani nell'impegno della rappresentanza, nella pratica quotidiana fatta di incontri, testimonianze ed idee in giro per la Sicilia, nella realtà spesso sottovalutata dei volontari di servizio civile”.{jcomments on}