Servizio Civile: le Regioni bocciano il documento di programmazione finanziaria per il 2011

di Anna Laudati

Nel corso del medesimo incontro è stata definita la ripartizione delle risorse destinate alle attività di informazione e formazione: 400mila euro totali. (Daniele Santuliana)

servizio-civile-nazionale-dita_a_forma_di_stella Lo scorso 20 aprile, la Conferenza permanente fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha espresso un parere negativo sul Documento di programmazione finanziaria per il 2011 proposto dall'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Il 5 aprile precedente si era svolta a Roma una riunione tecnica nel corso della quale «i rappresentanti delle Regioni hanno espresso una valutazione negativa, a causa della notevole riduzione e contrazione dei fondi complessivi e anche di quelli a favore delle Regioni medesime». Dalle Regioni e Province autonome è giunta inoltre la richiesta di rivedere l'intesa sancita il 26 gennaio 2006 che disciplina il Servizio Civile Nazionale. L'intesa risulterebbe infatti «anacronistica rispetto all'evoluzione intervenuta nei rapporti Stato – Regioni, anche alla luce del decreto legislativo in materia di federalismo regionale recentemente approvato».

I rappresentanti dell'UNSC hanno precisato che il calcolo delle risorse è basato sui dati relativi al Fondo Nazionale per il Servizio Civile al momento della stesura del documento. Si sono inoltre detti disponibili a rivedere la citata intesa del 2006. Nel corso dell'incontro è stata anche deliberata la ripartizione della quota di risorse stanziate per il 2011 per le attività di informazione e formazione, 400.000 euro totali. I criteri di ripartizione sono quelli proposti dalle Regioni il 5 aprile 2011 nel corso dell'incontro tecnico e ricalcano quelli utilizzati per l'attribuzione del Fondo per le politiche sociali. Ad essere prese in considerazione sono state dunque la situazione demografica, la situazione socio-economica dell'occupazione, le condizioni giovanili e della popolazione anziana.

In particolare all'Abruzzo andranno 9.800 euro, pari al 2,45% del fondo; alla Basilicata 4.920 euro, pari all'1,23% del fondo; alla Calabria 16.440 euro, pari al 4,11% del fondo; alla Campania quasi 40.000 euro, pari quasi al 10% del fondo; all'Emilia Romagna poco più di 28.000 euro, di poco superiore al 7% del fondo; al Friuli Venezia Giulia il 2,19% del fondo, pari a circa 8.700 euro; al Lazio 34.400 euro, l'8,60% del fondo; alla Liguria 12.000 euro, il 3% del fondo; alla Lombardia 56.000 euro, il 14,15% del fondo; alle Marche 10.600 euro, il 2,65% del fondo; al Molise e alle province autonome di Trento e di Bolzano cifre di poco superiori ai 3000 euro ciascuna, tutte attorno allo 0,80 percentuale; Piemonte e Puglia si assestano sui 28.000 e 27.000 euro, di poco superiore e di poco inferiore al 7% del budget; alla Sardegna spetterà il 2,96%, pari a circa 12.000 euro; in Sicilia andranno 36.760 euro, cifra corrispondente a circa il 9% del fondo; alla Toscana spetteranno 26.200 euro, il 6,55%; in Umbria arriveranno 6.560 euro, l'1,64%; per la Valle d'Aosta stanziati 1.169 euro, lo 0,29% del totale; al Veneto, infine, garantiti poco più di 29.000 euro, cifra di poco superiore al 7% dell'intero fondo. 

Link al parere sul Documento di programmazione finanziaria del Servizio Civile per il 2011.  

Link alla delibera sul riparto per l'anno 2011 della quota di risorse del Fondo nazionale per il servizio civile da destinare a Regioni e Province autonome per attività di informazione e formazione.