Focus elezioni servizio civile: il ruolo delle donne e i primi programmi

di Gianfranco Mingione

Prosegue il nostro speciale dedicato alle elezioni dei delegati del servizio civile, a dieci giorni dalla pubblicazione della lista dei candidati regione per regione. Due i dati presi in esame: la partecipazione maschile e femminile e i temi dei primi programmi pubblicati. (Gianfranco Mingione e Daniele Santuliana)

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Le donne grande risorsa del servizio civile, esempio per la politica italiana (di Daniele Santuliana). È interessante analizzare le proporzioni fra i generi all'interno della rappresentanza. Abbiamo dato un'occhiata ai dati sui delegati relativi agli anni 2009 e 2010 disponibili sul sito nazionale del servizio civile, confrontandoli poi con quelli relativi alle candidature di quest'anno.

Dall'analisi del triennio, emerge come fu il 2009 l'anno d'oro per le presenze femminili nella rappresentanza dei volontari: 27 furono le ragazze elette, su un totale di 56 delegati. Andarono peggio le cose nel 2010. All'aumento del numero dei delegati, non corrispose infatti una crescita della presenza femminile: 22 donne entrarono nell'assemblea nazionale, a fronte di 61 delegati totali. La “quota rosa” all'interno della rappresentanza scese quindi bruscamente dal 48,2 al 36%. Cifre comunque di tutto rispetto, se confrontate con quelle della politica italiana, dove le donne che siedono in Parlamento sono appena il 17% del totale (fonte Vita).
Tutt'altro discorso vale per il servizio civile nazionale volontario dove, fin dalla sua istituzione nel 2001, le ragazze hanno potuto trovare spazio e occasione di realizzazione. A dimostrarlo anche la “storica” presenza femminile nelle fila dei rappresentanti nazionali. Pioniera fu Giuseppina Simona Ascione, eletta nel 2008 come espressione della macroarea Sud. Dopo di lei fu la volta nel 2009 di Antonella Fatone per la macroarea Centro (sostituita poi da Cristina Peppetti) e quindi di Fania Alemanno nel 2010. L'auspicio è che anche a settembre, quando i delegati torneranno a trovarsi a Roma per eleggere i rappresentanti delle macroaree Centro ed Estero, l'universo femminile possa trovare una significativa affermazione.

Pubblicati i primi programmi: tra vecchi problemi e nuove proposte (di Gianfranco Mingione). Forse non tutti sanno che i programmi - al momento ancora 30, molto meno della metà - sono anche il primo, e alle volte unico momento d’incontro, di presentazione tra aspiranti delegati e volontari. È importante quindi considerare tale aspetto, presentarsi attraverso la propria area dedicata e dare la propria idea e visione del servizio civile.
Nei programmi pubblicati sinora si possono leggere molte vecchie istanze: status del volontario, adeguamento in senso migliorativo del rimborso mensile (che alcuni chiamano erroneamente stipendio), ripristino dei contributi pensionistici (eliminato a partire dal 1 gennaio 2009) e, non meno importante, la richiesta di agevolazioni per i trasporti pubblici, la cultura (musei, cinema, teatro etc). Ritorna anche il tema del riconoscimento di una riserva di posti nei concorsi pubblici per chi ha partecipato al servizio civile e il rilascio di un attestato professionalizzante da parte di ciascun ente (al momento l’UNSC rilascia un attestato di partecipazione al termine del servizio).

Nuove proposte. Accanto a queste richieste sempre presenti si trovano anche proposte diverse, forse mai fatte sinora, come quella relativa alla creazione di un mensile per i volontari, con il quale essi possano condividere le loro esperienze di servizio, oltre che ricevere informazioni sul servizio civile. Una proposta interessante, che potrebbe affiancarsi all’attuale sito, poco interattivo e monodirezionale e favorire un maggior ricircolo delle notizie. Tra le altre proposte dal segno innovativo ci sono la realizzazione di questionari a carattere conoscitivo da svolgersi durante il servizio per monitorare eventuali problematiche e la creazione di un gruppo sportivo o artistico in grado di organizzare eventi benefici e agevolare le relazioni tra i volontari e la loro attività anche dopo la conclusione del servizio. Infine, sempre in merito a scambi e corsi, c’è anche chi propone giornate di confronto con volontari di altri paesi, sia fisici che online, e corsi di primo soccorso.
Non mancano poi quelli che chiedono un aumento del periodo e delle ore di servizio - già messo in atto in alcuni territori col servizio civile provinciale - per rispondere alla crisi economica che colpisce i giovani italiani.

Ultime curiosità. Su un totale di 144 candidati sono stati pubblicati 33 programmi (anche se due non sono presenti). Le regioni critiche per la mancanza di candidati sono ancora la Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano. In ben 10 regioni i candidati non hanno ancora pubblicato il loro programma mentre quella più presente è la Sicilia che ha all’attivo 7 programmi pubblicati su un totale di 18 candidati.