2000 battute per il servizio civile! La storia di Pasquale

di Gianfranco Mingione

Viaggio nell’Italia dei giovani del servizio civile. Pasquale Colantuoni, ex volontario ed ex delegato regionale del Lazio, scrive la sua storia che è poi quella che accomuna migliaia di giovani italiani. Nel suo breve e incalzante racconto c’è l’essenza del servizio civile, la sua natura giovane, aperta e partecipativa. Nelle sue parole l’espressione di un servizio davvero utile alla nostra comunità: “non bisogna aspettare che altri facciano ciò che possiamo fare noi”. (Gianfranco Mingione)

PColantuoni Credo che la società abbia bisogno non tanto di eroi, quanto di volontari. Tanti problemi che attanagliano il nostro mondo quotidiano derivano dal menefreghismo, che a sua volta deriva dallo scarso senso di appartenenza, ovvero quel sentimento che ti lega ad una comunità di persone che condividono insieme a te esperienze ed emozioni.

Sono sempre stato dell’idea che non bisogna aspettare che altri facciano ciò che possiamo fare noi. In adesione a questo spirito ho deciso di impegnare un anno della mia vita alla comunità attraverso lo strumento del Servizio civile nazionale. Con esso ho potuto dedicare un anno della mia vita alla difesa della Patria senza utilizzare le armi; uno strumento funzionale per tutti quei ragazzi che hanno voglia di impegnarsi in qualcosa di “socialmente utile” per la comunità nazionale, senza per forza dover indossare una divisa ed allontanarsi dalla propria città, con i suoi affetti familiari e le amicizie. Personalmente ho potuto farlo mentre portavo avanti i miei studi universitari, dividendomi tra i libri e la sede di servizio.

Alle elezioni regionali del Lazio e a quelle nazionali, ho ritenuto opportuno presentarmi per poter rappresentare tutti i ragazzi che come me hanno intrapreso questa fantastica avventura, discutendo ed affrontando le tematiche giovanili.{jcomments on}