Il Forum Nazionale per il Servizio Civile: “I prossimi bandi siano aperti anche agli stranieri”

di Francesco Gentile

La casella di Posta del Ministro Riccardi comincia a diventare bollente. Dopo  la lettera del gruppo spontaneo degli aspiranti volontari, anche gli enti di Servizio Civile fanno sentire la loro voce. (Francesco Enrico Gentile)

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La decisione del Ufficio Nazionale di sospendere il Bando 2012, oltre a determinare disagi per i ragazzi e a produrre una confusione senza precedenti, pone gli enti nazionali dinnanzi a sfide nuove.

 

Il Forum Nazionale per il Servizio Civile, aggregato che riunisce molteplici realtà associative, esprime in una lettera al Ministro tutta la preoccupazione per una vicenda spiacevole per le dinamiche di scontro che la Sentenza ha innescato.

“Il tema del ricorso era già da anni all’attenzione di noi enti e abbiamo, in numerose occasioni, preso posizione a favore di un’apertura di questo istituto agli stranieri residenti, evidenziando l’importanza di coinvolgerli in un processo di crescita sociale e culturale del nostro Paese. Crediamo che offrire loro l’opportunità di partecipare al Servizio Civile Nazionale possa essere una preziosa occasione per favorire il processo di integrazione nelle comunità che li ospitano” scrivono le associazioni, ponendosi in maniera interlocutoria rispetto al tema sollevato dalla sentenza di Milano.

Nella stessa lettera il Forum Nazionale per il Servizio Civile, guidato da Enrico Maria Borrelli , esprime l’auspicio  che “l’interpretazione del Dlgs 77/02 affermata nella sentenza del tribunale possa essere recepita nei futuri bandi di servizio civile.”

Di seguito il testo integrale della lettera

Gent.mo Ministro,
stiamo seguendo con grande attenzione gli sviluppi della vicenda legata al Sig.Syed ed alla sentenza del tribunale del lavoro di Milano.
Abbiamo avviato un confronto con le parti ricorrenti al fine di comprendere quali possano essere le prospettive che, senza ledere nessun diritto riconosciuto, consentano tuttavia il prosieguo del bando in corso, preoccupandoci anzitutto dei circa 20.000 giovani su cui questa sentenza fa ricadere, incolpevolmente, i maggiori disagi.
Il tema del ricorso era già da anni all’attenzione di noi enti e abbiamo, in numerose occasioni, preso posizione a favore di un’apertura di questo istituto agli stranieri residenti, evidenziando l’importanza di coinvolgerli in un processo di crescita sociale e culturale del nostro Paese.
Crediamo che offrire loro l’opportunità di partecipare al Servizio Civile Nazionale possa essere una preziosa occasione per favorire il processo di integrazione nelle comunità che li ospitano. La questione è oggi emersa giudizialmente e non possiamo che esserne rammaricati. Di certo avremmo preferito un sano confronto culturale sul tema piuttosto che uno scontro giudiziario con le conseguenze che ne comporta.
Vogliamo pertanto esprimerLe tutta la nostra preoccupazione per questa delicata situazione e, contestualmente, l’auspicio che l’interpretazione del Dlgs 77/02 affermata nella sentenza del tribunale possa essere recepita nei futuri bandi di servizio civile.
Certi di riscontrare la Sua sensibilità, e nell’offrirLe la nostra massima disponibilità ad un  confronto, la rigraziamo per l’attenzione e Le facciamo i migliori auguri di buon lavoro.