Servizio Civile: parla Valentina Ventriglia, delegata campana dei volontari

di Francesco Gentile

Valentina , 28 anni, impegnata nel progetto ACLI “Famiglie in Rete”, racconta a ServizioCivileMagazine la sua idea di rappresentanza. (Francesco Enrico Gentile)

ventriglia Come giudichi la scelta della rappresentanza nazionale dei volontari di dar vita ad un'Associazione Nazionale dei giovani in Servizio Civile?
L’idea di costituire un ‘associazione a livello nazionale è più che positiva, anche perché faranno parte di essa i giovani che svolgono il servizio civile, i quali si impegneranno a perseguire i valori della loro esperienza ed a sostenere la rappresentanza.
La figura del volontario di servizio civile, oggi più di prima, è molto importante nello scenario nazionale. Il servizio civile può essere un punto fermo dal quale ripartire in questo momento di crisi, visto l’impegno e la costanza che i volontari dimostrano nei progetti ai quali prendono parte.
L’associazione Nazionale, mi auguro, deve essere un punto di contatto (attraverso i rappresentanti nazionali, regionali e provinciali che, spero, ne verranno fuori) utile a garantire i diritti del volontario ed a contribuire, soprattutto, al perseguimento del bene comune.

Secondo te quali sono i diritti negati ai volontari?
Non penso ci siano diritti negati, ma ci può essere la possibilità di estendere, ulteriormente, quelli esistenti.
Ci potrebbe essere una razionalizzazione dei giorni di permesso rapportati al periodo di servizio, un aumento dei permessi per studio o una maggiore garanzia degli orari; insomma, i diritti ci sono, ma possono essere distribuiti meglio.

Su cosa e su quali temi pensi debba caratterizzarsi la rappresentanza dei volontari?
Essere un volontario di servizio civile significa mettersi in gioco; migliaia di persone fanno domanda per avere l’opportunità, attraverso il lavoro in un progetto, di un momento di crescita personale e per diventare cittadini attivi intenzionati a migliorare il sistema del nostro Paese.
I progetti di servizio civile sono molteplici, dalla salvaguardia dell’ambiente al sostegno alle persone disagiate: sono proprio questi, a mio avviso, i temi sui quali si deve basare la rappresentanza.
La rappresentanza non deve essere soltanto un modo di tutelare il volontario (come diritti e doveri), ma deve essere anche una possibilità di tutelare il proprio mondo, il proprio impegno e gratificare il lavoro che svolge.