Roma. Giovani e servizio civile alla conferenza stampa del PD

di Anna Laudati
“Negare fondi e incentivi a questa istituzione equivale a negare una reale possibilità di crescita personale e professionale a migliaia di ragazzi e ragazze di questo paese, oltre che sottrarre energie e risorse utili al miglioramento della comunità”. Intervista ad Alessandra Alfonsi, giovane delegata del sc (di Giuseppina Ascione)

alessandra_alfonsi.jpgLo scorso 23 dicembre presso la sede nazionale del Partito Democratico, a Roma, si è tenuta una Conferenza Stampa per discutere dei problemi che oggi affronta l’intero sistema del Servizio Civile Nazionale. Alessandra Alfonsi, Rappresentante dei volontari in Servizio Civile della Regione Lazio, vi ha preso parte per raccontare la sua esperienza di ex volontaria in Lega Ambiente e per portare ancora una volta la testimonianza di un giovane che crede nei valori del Servizio Civile.

Hai partecipato  alla  conferenza stampa del PD indetta per protestare contro i tagli al fondo nazionale del Servizio Civile. Che impressioni hai avuto? Alla conferenza stampa sono intervenute  personalità autorevoli e direttamente coivolte  nelle problematiche del Terzo Settore come  Enrico Letta, Ministro Ombra per il Welfare, Pina Picerno, Ministro Ombra per le Politiche Giovanili, Gianluca Lioni, Responsabile per il Pd del Terzo Settore, Davide Drei, il nuovo Presidente della Cnesc e Licio Palazzini, Presidente dell'Arci Servizio Civile. La conferenza  ha perseguito una doppia finalità: da una parte ha sottolineato l'importanza del Servizio Civile Nazionale per la società italiana, per i  giovani volontari e per gli enti coinvolti, dall'altra ha voluto dare visibilità a questa istituzione, in questo particolare momento storico, affrontando le questioni più problematiche e spinose del sistema come i tagli ai fondi, la definzione dello status giuridico del volontario e il sistema previdenziale. Si è trattato di una conferenza stampa in difesa di uno sviluppo "sostenibile" del servizio civile. Io ho partecipato in qualità di ex volontaria raccontando la mia esperienza di Servizio Civile presso Legambiente Nazionale e dando risalto all'identità dell'istituzione. 

Quali sono le proposte avanzate dal PD? Le proposte del PD si snodano su molti e variegati aspetti del Servizio Civile Nazionale, ma hanno come univoco scopo la salvaguardia dell'identità del SCN.  Per il PD qualsiasi proposta di riforma deve mirare a salvaguardare l' identità specifica del servizio civile: un istituto che persegue le finalità di difesa non violenta e non-armata del nostro paese, di promozione della solidarietà sociale e di formazione dei giovani. Ecco in quattro punti le proposte che il PD ha avanzato: - Difesa del Servizio Civile come esperienza di crescita e maturazione civile dei giovani. Il Servizio Civile non può diventare una forma di ammortizzatore sociale nè un modo per supplire alle mancanze del sistema di Welfare. Per adempire le sue finalità educative e per garantire qualità, il SCN non può essere limitato a poche decine di migliaia di giovani l'anno. Per questo è necessario garantire con continuità i fondi necessari ed estendere la possibilità di entrare in SCN alle seconde generazioni e ai giovani stranieri, come già avviene in alcune sperimentazioni; Promozione del volontariato giovanile e aumento del  numero dei giovani coinvolti nel servizio civile; Sviluppo di politiche di rilancio e sostegno del volontariato giovanile per favorire l'avvicinamento di studenti e lavoratori al mondo della solidarietà e dell'impegno civile. Queste politiche dovranno necessariamente chiarire lo status giuridico dei volontari e fornire loro un inquadramento fiscale coerente con il ruolo svolto; Istituzione del Premio Nazionale "Angeli del Fango".  Il PD intende promuovere un'iniziativa istituzionale per un riconoscimento simbolico del volontariato dei giovani con l'istituzione del Premio Nazionale "Angeli del Fango" da assegnare ogni anno a dieci ragazzi, tra i 18 e i 30 anni, che si sono distinti per merito, impegno civico e responsabilità civile.

Uno dei problemi più seri del sistema del SCN riguarda lo status dei volontari e il loro inquadramento, previdenziale e non. Dalla conferenza sono venute sollecitazioni dirette ad affrontare la questione? Credo proprio di sì. Tutti i relatori hanno sottolineato le attuali  problematiche del SCN, come il taglio ai fondi e lo status giuridico, nonchè la necessità di risolverle.

In qualità di volontaria di SCN hai colto segnali di attenzione del mondo della politica nei confronti dei ragazzi e delle ragazze? I segnali di attenzione  da parte del mondo della politica nei confronti dei volontari ci sono e ci sono stati, ma  sono ancora troppo ancorati ad una prospettiva di breve termine. Con la nuova legislatura il SCN, attraverso l'ufficio nazionale, è gestito e coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma le poche risorse messe a disposizione, che  fanno paventare la chiusura di questa istituzione nel 2011, e le problematiche ancora presenti non consentono di  fare previsioni sul futuro del SCN e avviare così un concreto progetto di riforma.