Intervista al Portavoce Nazionale di Amesci: "E' il tempo dell'ottimismo e del coraggio"

di Marco Di Maro

Il neo-portavoce di Amesci ha incontrato ieri il Capo Dipartimento della Gioventù Paola Paduano. "Incontro fruttuoso e molto interessante". (Marco Di Maro)

gentile Portavoce nazionale di Amesci da poco più di un mese, ieri ha incontrato il Capo Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale Cons. Paduano. Come mai questo incontro?
Mi è sembrato doveroso, istituzionalmente corretto e soprattutto utile presentarmi alla Cons. Paduano. Un incontro utilissimo per chi, come me, da giovane ha assunto una responsabilità tanto prestigiosa e importante. Sono convinto che al Servizio Civile Nazionale e, aggiungo, ai giovani italiani tutti non può fare che bene un sistema di relazioni che veda gli enti soggetto anche politico, portatori di interessi generali e di riflessioni, oltre che di proposte in grado di sostenere un percorso comune. Come portavoce di una delle Associazioni storiche del mondo del SCN e delle politiche giovanili il minimo da fare è esporre al Dipartimento proposte, riflessioni e, perchè no, anche qualche criticità.

Come è andata?
L'incontro è stato estremamente fruttuoso oltre che interessante sia sotto il profilo dei temi affrontati che nella prospettiva generale in cui si è inserito. In questi anni Amesci non ha mai fatto mancare una spinta innovatrice che tante volte ha aiutato il SCN a stare, come ho detto ieri all'incontro, sul “campo di gioco” dei giovani italiani. Debbo dire, con vera soddisfazione, di aver incontrato sia nella Cons. Paduano che nel Cons. De Cicco, presente anch'egli all'incontro, una sensibilità ai temi da noi proposti che fa ben sperare non solo per quanto attiene alla relazione enti-Dipartimeno ma anche e soprattutto per il sistema SCN.

Che temi ha messo sul tavolo?
Come sa per Amesci il tema della riforma oramai ineludibile del Servizio Civile Nazionale è il quadro di riferimento principale, quasi la nostra ossessione. Essendo convinti che il SCN vada rimesso in sintonia con il Paese, connesso di più e meglio alla società in tumultuoso cambiamento, ho esposto alla Cons. Paduano non solo il lavoro di pressione che quotidianamente facciamo tanto nelle relazioni istituzionali che in quelle con il Parlamento, ma anche un impegno costante nei luoghi della rappresentanza giovanile in cui siamo presenti, a partire dal Forum Nazionale dei Giovani. Su questo terreno ho percepito una comunanza di volontà di cambiamento quanto mai necessaria in questi tempi di incertezze e precarietà per il SCN.

Nel Seminario del 16 luglio scorso organizzato dal Forum Nazionale per il Servizio Civile Enrico Borrelli, Presidente del Forum e di Amesci, ha posto il tema della necessaria connessione tra Servizio Civile e Garanzia Giovani. Tema riportato anche nell'incontro con Giovannini dello scorso 31 ottobre a cui a partecipato lo stesso Borrelli. Ha espresso anche al Capo Dipartimento questa necessità?
Con Enrico, a cui riconosco il merito di avere sempre quello che si definisce uno sguardo” lungo, ci siamo più volte confrontati su questo tema. Io sono pienamente convinto della necessità di fare di Garanzia Giovani una straordinaria occasione per il SCN. Attenzione però: se pensiamo di drenare risorse solo ed esclusivamente per sostenere , magari solo per il prossimo anno, il Fondo Nazionale, rischiamo di fare un'operazione non solo di piccolo cabottaggio ma addirittura negativa. Garanzia Giovani può e deve essere l'occasione di aggiornare quella che ci piace definire l'infrastruttura del SCN. Alla Cons. Paduano ho espresso la nostra idea di connettere il SCN alla Garanzia Giovani per dotare il Servizio Civile degli strumenti necessari per favorire, anzitutto, l'individuazione e, successivamente, la validazione delle competenze acquisite dai giovani in contesti e con metodologie non -formali. Se riusciremo a fare questo avremo, ancora una volta, dimostrato come il SCN possa essere un laboratorio di innovazione utile al Paese ai giovani. Su questo la Cons. Paduano ha, nei fatti, addirittura anticipato al riflessione lavorando, con successo, perchè il SCN aldilà delle previsioni di legge fosse inserito nella Struttura di Missione di Garanzia giovani voluta dal Ministro Giovannini.

Stranieri , prossima progettazione, finanziamento del Fondo. Il futuro del SC resta incerto.
E' evidente a tutti che i nodi restano,e anche estremamente complessi da sciogliere. Il punto è superare una logica di gestione dei fenomeni, e dei problemi, parcellizzata. Tutti i temi che incombono sul futuro del SC si tengono insieme. A partire dalla necessaria riflessione sul principio ordinatore del SCN, ovvero la difesa non armata della Patria, occorre una scelta di coraggio. Nel 2013, nel Paese che conta 3 milioni di Neet, quale difesa migliore della Patria se non candidare il SCN a ricostruire il legame tra giovani ed Istituzioni reciso dalla crisi e dalla mancanza di opportunità. Il punto non è, come tanti temono, di rendere il SCN l'ennesimo ammortizzatore sociale, posto che per i giovani non ne esiste in realtà nemmeno uno, quanto la sfida di valorizzare il SCN quale fattore di coesione sociale.

Incontro positivo quindi.
Certo, restano alcune criticità e fattori anche di distanza con l'Ufficio. Tuttavia un'organizzazione come l'Amesci è una realtà che non lesina ne lesinerà mai il proprio contributo al sistema. Lo dicevo già prima: per noi la strada è quella del confronto. Dopo l'incontro di ieri, la sintonia su tanti temi, la volontà comune di sostenere il SCN attraverso un mutuo e continuo scambio di confronti e proposte resto ancora più convinto che, con l'aiuto e il coraggio di tutti gli attori del SCN, quest'istituto crescerà e ritornerà ad entrare meglio nelle case degli Italiani.
E poi sono giovane: sono condannato, piacevolmente, all'ottimismo.