Perle di servizio civile: "Un'esperienza che mi ha cambiato la vita"

di Anna Laudati
“Il servizio civile ha cacciato via il mio sentirmi superiore agli altri”. A raccontarci la sua esperienza di servizio civile è un ex volontario e Delegato uscente del Servizio civile della regione Toscana, Orazio De Luca (di Gianfranco Mingione)  

perle_di_servizio_civile.jpg

Nato a Vibo Valentia ventisette anni fa, Orazio vive in Toscana dove frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Arezzo. Tra le righe il racconto di un ragazzo a cui il servizio civile ha realmente “cambiato la vita”. Orazio. La mia esperienza o meglio la mia avventura nell’ambito del  Servizio Civile risale all’anno 2006\2007. Ho cominciato per curiosità e anche perché la televisione in quel periodo mandava sempre lo spot del Servizio  Civile.

Uno spot che rimaneva impresso non solo per le immagini ma anche per lo slogan che veicolava: “il servizio civile è un’esperienza che cambia la vita”. Ed io posso dire con il sorriso sulle labbra che  questa esperienza di Servizio Civile mi ha cambiato la vita oltre ad avermi dato la possibilità di conoscere molte e diverse realtà. 

Questa esperienza è capitata nella mia vita in un momento in cui mi chiedevo: che cosa posso fare per gli altri? Come posso mettermi in gioco? Ed ecco che le mie risposte sono arrivate con l’esperienza  presso la Caritas Diocesana di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, dove ho svolto un progetto presso una casa famiglia che ospitava molti minorenni che provenivano da diversi paesi, fra i quali l’Albania, il Marocco e anche ragazzi italiani. Quando una ragazzo come me comincia il servizio civile pensa di essere forte, orgoglioso oltre che superiore agli altri; però pian piano che si va avanti poi si comprende come tutto e tutti siano sullo stesso piano.

Nel corso dell’anno ho avuto momenti di alti e bassi che sono riuscito ad affrontare sempre con il sorriso sulle labbra perché inconsapevolmente mi è stata donata tanta forza. Tutti mi hanno dato tanto così come anche io credo di aver donato molto sia ai ragazzi con cui giocavo, studiavo – e con i quali si parlava di tante cose –, sia agli educatori della casa famiglia con i quali ho costruito un bel rapporto. Io oltre a fare servizio civile presso una casa famiglia ho avuto anche la possibilità di svolgere il servizio civile in Albania presso un centro per bambini, ragazzi e diversamente abili situato nella zona più povera del paese. In un primo momento sono stato un po’ titubante, poiché si trattava di un posto che era lontano mille anni luce dalla mia terra, ma dopo vari ragionamenti ho deciso di andare per due settimane di Servizio Civile. Sono stati dei giorni belli intensi e pieni di tante emozioni positive e sensazioni che a raccontarle mi entusiasmano ancora.  

Infine, come non ricordare le varie iniziative e i momenti di incontro e riflessione? Ho avuto modo di partecipare sia alle Giornate Nazionali del Servizio Civile, sia alle Assemblee Nazionali dei Delegati. Vi ho preso parte perché volevo mettermi ancora di più in gioco ed è stata per me una scommessa personale e vincente: alle assemblee che si sono organizzate abbiamo aderito numerosi perché questi incontri non sono solo un momento per vedersi e conoscersi meglio ma rappresentano soprattutto l’occasione per dare i nostri pareri e votare in merito a proposte su tutto quello che riguarda il Servizio Civile. Grazie a queste assemblee ho capito che sulla legge 64 c’è ancora molto lavoro da svolgere ma che alla fine si è soddisfatti di ciò che si è riusciti ad ottenere, se non altro perché ciò che si è realizzato è per tutti i Volontari di Ieri Oggi e Domani.

Spero di aver trasmesso ai futuri Volontari che questa avventura denominata Servizio Civile è “un esperienza che cambia la vita” e “ un anno in cui mettersi in gioco”.