Servizio civile, domande online: segnalate difficoltà riguardanti i giovani richiedenti asilo

di Redazione

Da quest’anno per fare domanda per il Servizio civile Universale è necessario dotarsi dallo Spid ma in molti casi non è possibile portare a termine la procedura

Spid

Problema sollevato da Asgi e Unhcr. I ragazzi devono dotarsi dello Spid ma in molti casi non è possibile portare a termine la procedura. Il Dipartimento invita a richiedere credenziali provvisorie. Sono 1.375 i ragazzi stranieri in servizio nel 2017.

A pochi giorni dalla scadenza del Bando di servizio civile universale, fissata alle 14 del 10 ottobre prossimo, organizzazioni come l’Unchr, enti di servizio civile e l’Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) segnalano le difficoltà che stanno riscontrando molti giovani stranieri richiedenti asilo nel presentare la propria candidatura on line.

Dal 2015, dopo la sentenza n. 119 della Corte costituzionale, il servizio civile infatti è aperto ai giovani comunitari o extracomunitari, tra cui appunto richiedenti asilo o titolari di status di rifugiato o di protezione umanitaria.

Tale possibilità è stata recepita successivamente dalla legge n. 106/2016 e dal relativo Decreto attuativo 40/2017, che hanno riformato il servizio civile in chiave “universale”. Nel 2017, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, i ragazzi stranieri in servizio civile sono stati 1.375, pari al 3,19% del totale.

Da quest’anno le modalità di candidatura al bando sono diventate esclusivamente on line attraverso la piattaforma “Domanda on Line” (Dol), e per accedervi i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero e i cittadini di Paesi extra Unione Europea regolarmente soggiornanti in Italia devono dotarsi dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Invece, per i cittadini appartenenti ad un Paese dell’Unione Europea diverso dall’Italia o a Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, e per i cittadini di Paesi extra Unione Europea in attesa di rilascio di permesso di soggiorno, è previsto l’accesso ai servizi della piattaforma Dol previa richiesta di apposite credenziali al Dipartimento delle Politiche giovani e del Servizio Civile Universale, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

Tuttavia, come ulteriore conseguenza di quanto previsto dal Decreto sicurezza (D.L. 113/2018), approvato un anno fa e fortemente voluto dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non è più riconosciuta nessuna iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo ed è il permesso di soggiorno a valere come documento di riconoscimento (art. 13).

Ed infatti il sito ufficiale dell’Agenzia per l’Italia digitale lo indica tra i documenti richiesti per l’ottenimento dello SPID. Ma se si va ad esempio sui siti di due grandi provider accreditati dal Governo per la fornitura di questo servizio, Aruba e Poste Italiane, non risulta la possibilità di selezionare ed allegare il permesso di soggiorno valido ai fini della richiesta. Come è facilmente riscontrabile infatti, manca materialmente la voce “permesso di soggiorno” nella tendina del menu a discesa (ma tra le opzioni possibili c’è invece il porto d’armi…), rendendo di fatto impossibile l’ottenimento dello SPID per questa categoria di giovani e la conseguente candidatura al bando di servizio civile universale.

La Cooperativa Sociale Caleidos di Modena, che opera anche nel campo dell’immigrazione, ha seguito il caso di una ragazza nigeriana richiedente asilo e con regolare permesso di soggiorno, che ha provato a registrarsi con due provider diversi, Poste Italiane e Lepida, scelti anche per i loro servizi gratuiti. L’obiettivo era quello di candidarsi per un progetto di servizio civile della Croce Blu della stessa città. In entrambi i casi la procedura si è interrotta al momento della presentazione nei loro uffici per il riconoscimento di persona, a causa della non accettazione del permesso di soggiorno regolarmente posseduto come documento di identità.

Interpellato sulla questione il Dipartimento ha provveduto a risolvere questo specifico problema e la ragazza potrà ora presentare domanda. Per questo ha invitato tutti i giovani nelle stesse condizioni a richiedere delle credenziali provvisorie tramite la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando la documentazione in possesso e spiegando i motivi della richiesta.

(Articolo di Redattore sociale)