Napoli nella morsa del gelo: in giro sul camper del CSV per l’assistenza ai senza fissa dimora

di Ornella Esposito

Partito alcuni giorni fa nella città partenopea, al calare della colonnina di mercurio, un vero e proprio tour de force per aiutare i senza fissa dimora a fronteggiare l’ondata di gelo abbattutasi su tutto il paese. In prima linea i giornalisti di Comunicare il Sociale e Corriere della Sera, con cui ServizioCivileMagazine ha girato ieri notte per la città. (Ornella Esposito)

assistenza_senza_tetto_2

Cinque gradi segna l’orologio rosso in piazza Garibaldi da dove parte ogni sera, da alcuni giorni, il furgone grigio del Centro Servizi Volontariato che gira tutta la notte per la città distribuendo pasti caldi e coperte ai clochard. A guidarlo sono Alfonso, volontario del Centro Servizi Volontariato di Napoli e Luca Mattiucci, direttore dell'allegato “Comunicare il Sociale” del Corriere della Sera e giornalista dell’omonima testata.

«L’iniziativa di distribuire generi alimentari e coperte è partita da me, in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato, e coinvolge molti altri giornalisti di Comunicare il Sociale e varie associazioni di volontariato - spiega Luca Mattiucci - ci sono in giro per la città nove camper, di cui due del Comune di Napoli [fissi per tutto l’anno, ndr] e gli altri sette attivati per l’emergenza freddo. Il tutto è coordinato da una sorta di centrale operativa del Comune di Napoli».

Il furgone lascia piazza Garibaldi dove ha appena distribuito quasi 100 pasti ed imbocca il C.so Umberto, « insieme agli altri camper, di cui uno della Protezione Civile, uno delle Misericordie, due di Napoli Sociale, un altro della Croce Rossa, ci dividiamo le zone e le fasce orarie così da coprire tutta la città per l’intera notte» continua il giornalista. Alfonso e Luca fanno una sosta davanti alle scale dell’università e portano un the caldo ad Anna, che fino a ieri rifiutava ogni cosa, e a Mario che chiede loro un paio di scarpe non troppo pesanti e di colore scuro. Il giro riprende ed il furgone sale piano su via S. Anna dei Lombardi per poi imboccare via Toledo « alle unità mobili sono collegati altri servizi trasversali, come per esempio la Caritas che fornisce i vestiti, i ristoratori che preparano i pasti caldi, e la comunità di S. Egidio che pure offre i pasti oltre a gestire due mense stabili in città» continua a spiegare Luca Mattiucci. Altra sosta, questa volta davanti al Banco di Napoli dove c’è Thomas con due cani e tante coperte che non gradisce molto la presenza di volti estranei, e stasera sembra più agitato del solito. Ha voglia di parlare e di essere ascoltato.

assistenza_senza_tettoIl furgone prosegue e scende via Toledo fermandosi davanti al Teatro S.Carlo, oggetto della polemica infuriata nei giorni scorsi per un tweet del noto ballerino Roberto Bolle che commentava la presenza dei clochard sotto i portici del teatro come l’emblema del degrado della città. «Ciò che dispiace delle parole di Bolle- dice il direttore- è che venga fatta passare l’idea che i clochard siano un peso per la città» mentre, invece, mostra attenzione verso di essi tanto che, per l’emergenza freddo, il Comune ha aumentato di 150 i posti letto disponibili nelle strutture pubbliche. Sotto ai portici c’è una sagoma avvolta in una coperta che sembra non dare cenni di vita. In questi casi il camper chiede il supporto di un’altra unità mobile relativamente all’aspetto sanitario o per il ricovero in struttura di accoglienza per coloro che ne fanno richiesta. Dopo varie sollecitazioni, la sagoma si muove, prende il the caldo e ritorna a dormire. Si riparte direzione giardinetti del Molosiglio. C’è una tenda con degli extracomunitari che prendono da bere e da mangiare, poi si prosegue verso la stazione della metro di campi flegrei dove dormono delle persone cui vengono distribuiti abiti e cibo. La temperatura si abbassa di un altro grado, e il vento gelido si alza assassino mentre arriviamo alla centrale operativa di Marechiaro. C’è un dipendente del Comune che coordina con energia tutte le operazioni, contento, riferisce che la città sta mostrando tanta solidarietà e che i “ragazzi” [i dipendenti, ndr] dell’ufficio minori del Comune hanno dato disponibilità gratuita per i turni di notte sulle unità mobili. Si fa rifornimento di coperte per poi scendere verso il porto e fermarsi davanti alla stazione della circumvesuviana. Qui c’è un uomo ricoperto solo di cartoni che accetta volentieri due coperte mentre agli altri vengono offerti the e biscotti. E’ notte, il giro è ancora lungo fino all’alba e fa molto freddo, ma nessuno è rimasto senza assistenza, forse, dovrebbe fare un bel giro di camper anche Roberto Bolle per vedere come la città si prende cura dei “suoi” clochard.