Governo Monti, ecco il piano per lo sviluppo del sud. Asili nido ed iniziative per i giovani

di Ornella Esposito

Il Governo ha presentato venerdì pomeriggio a Palazzo Chigi, il piano per il rilancio del Sud. Verranno ridistribuiti 2,3 miliardi di euro. «I fini- ha dichiarato il premier- sono la  crescita, il lavoro, l’inclusione». (Ornella Esposito)

Mario-Monti Dopo le clamorose stangate inferte ai cittadini, in particolare alle fasce deboli, dal Governo Monti arriva finalmente un piano contro la povertà per «attenuare il disagio delle persone colpite dalla crisi».

Il piano, che punta all’ inclusione sociale e alla crescita, è stato presentato venerdì pomeriggio a Palazzo Chigi dal Premier insieme al Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, al Ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi ed a quello del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero. Lo stanziamento complessivo è di 2,3 miliardi di euro ed è destinato alle regioni del sud, in particolare Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. I dettagli.

Asili Nido. 400 milioni per creare diciottomila nuovi posti negli asili nido delle regioni del Mezzogiorno entro il 2015, attraverso l'ampliamento di quelli già esistenti e la costruzione di nuovi asili. L’obiettivo è quello di prevenire la dispersione scolastica, e favorire l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro.

Non autosufficienze. 330 milioni per migliorare i servizi socio-assistenziali in favore delle persone anziane non autosufficienti, e prevederne la creazione di nuovi. In particolare, si punta sull’assistenza domiciliare per evitare l’istituzionalizzazione degli anziani.

Social card. 50 milioni di euro per un programma sperimentale rivolto a cittadini delle regioni del nord e del sud in condizione di povertà. Il programma prenderà in considerazione i comuni con un numero di abitanti superiore a 250mila, e mira a favorire l’inclusione sociale dei destinatari della card.

Giovani. Circa 102 milioni di euro per finanziare progetti pilota in cento quartieri difficili del Mezzogiorno, dove oltre il 20% dei ragazzi risulta inadempiente all’obbligo scolastico.

150 milioni di euro sono per i Neet, ossia i giovani inattivi che non studiano né lavorano. Il Governo ha stanziato 50 milioni per favorire iniziative di apprendistato, ed incentivare le imprese che li dovessero assumere. A sostegno degli aspiranti imprenditori ci sono 50 milioni di euro e altri 37,6 per le aziende under 35 attive nel terzo settore: con un bando di gara saranno scelti e finanziati alcuni progetti di utilità sociale o valorizzazione dei beni pubblici.

C’è poi il progetto “Angels” grazie al quale trenta ricercatori italiani all'estero, dalla primavera del 2013, terranno un ciclo di lezioni negli atenei del Meridione. Al termine dei corsi ognuno sceglierà un gruppo di allievi meritevoli da portare per sei mesi, con borsa di studio, a formarsi oltre confine.

Cultura. 330 milioni per valorizzare e rilanciare 20 poli culturali in Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. L’obiettivo è quello di realizzare un progetto (come è stato fatto per Pompei) in grado di fare massa critica e mobilitare risorse anche sul piano della sicurezza. Un approccio volto a sostenere anche quella parte di imprenditoria locale capace di adottare le nuove tecnologie negli interventi sul patrimonio culturale.

Fonte dei finanziamenti. In realtà saranno utilizzati i fondi dell’Unione Europea per il Sud che l’Italia non ha saputo spendere. Si tratta, quindi, di una riprogrammazione finanziaria secondo il criterio della fattibilità, innovazione ed efficacia.

Commenti. Tutti gli schieramenti politici si sono detti in generale favorevoli al piano, pur se con dichiarazioni caute. Solo la Lega attraverso il vicepresidente dei deputati leghisti, Maurizio Figuratti, ha affermato che: «Monti prima ha tolto ai lavoratori del Nord le pensioni di anzianità, poi ha messo l’Imu che viene pagata soprattutto al Nord dove le case sono vere e censite e non fantasma come al Sud, aumenta l’iva di 2 punti e la gran parte dell’iva si paga al Nord, ed ora destina a 4 regioni meridionali 2,3 miliardi di euro. E’ la prova provata che questo Governo è contro la Padania».