Guerra in Ucraina: da Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII proposte concrete di pace

di Redazione

Un webinar formativo destinato alle giovani operatrici e operatori del SCU

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Il 29 marzo la Comunità Papa Giovanni XXIII ha promosso il webinar formativo “GUERRA IN UCRAINA: PROPOSTE CONCRETE DI PACE” destinato agli operatori volontari in Servizio Civile Universale.

E’ stata pubblicata da poche settimane, infatti, la Circolare che permette di modificare le attività dei progetti di Servizio Civile per offrire un sostegno alla popolazione civile che scappa dalla guerra attraverso un supporto all’accoglienza, azioni di sensibilizzazione e di promozione di interventi di difesa nonviolenta, monitoraggio dei diritti umani ecc. La formazione ha permesso, quindi, non solo di approfondire quanto sta accadendo in Ucraina, ma anche di suggerire e di stimolare azioni nei territori.

Sono intervenuti all’incontro Raffaele Crocco, direttore di Atlante delle Guerre e dei Conflitto nel Mondo, Francesco Vignarca Coordinatore delle Campagne per la Rete Italiana Pace e Disarmo, Alberto Capannini di Operazione Colomba in diretta da Leopoli e Caterina Brina, responsabile del tavolo di coordinamento per l’accoglienza ucraina della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Gli interventi hanno approfondito diversi focus: l’informazione nel e sul conflitto armato; l’intervento nonviolento in Ucraina per scegliere il punto di vista delle vittime del conflitto e l’organizzazione di una delegazione a Leopoli per affermare che un’alternativa nonviolenta è possibile; il disarmo umanitario e la proposta di neutralità attiva, intesa come l’essere neutrali rispetto ai blocchi politici e inserirsi come mediatori diplomatici, dalla parte dei civili; l’accoglienza dei profughi in Italia come azione concreta per costruire la pace.

Le esperienze condivise hanno portato a tre considerazioni finali, ben sintetizzate da Nicola Lapenta, membro dell’associazione Papa Giovanni e moderatore dell’incontro:
- informarsi scegliendo quale punto di vista scegliere, ovvero quello delle vittime;
- la responsabilità individuale: chiedersi "cosa Posso fare” e tradurlo in azioni concrete quali il supporto all’accoglienza, azioni di sensibilizzazione e informazione, il sostegno e la promozione di esperienze di difesa civile nonviolenta ecc.;
- rafforzare i legami e le relazioni con le altre persone perché le relazioni sono alla base della pace.

 (Fonte articolo: CNESC - fonte foto: Papa Giovani XXIII)