Virtutes Agendae, “Nessuno Escluso”: intervista ad Irma Casula, Presidente del Modavi onlus

di Katia Tulipano

“L’esclusione sociale è un fenomeno sottovalutato, ma che interessa milioni di persone. Se immaginiamo la società come una casa, dobbiamo riportare tutti sotto lo stesso tetto”. (Katia Tulipano)

IRMA_CASULA Arriva alla sua quinta edizione Virtutes Agendae. Di cosa si tratta?
Lo consideriamo un laboratorio di idee, autenticamente politico, dove dal dialogo e dal confronto dialettico tra rappresentanti dell’associazionismo, della politica e della cultura prendono forma proposte e progetti utili per affrontare problematiche sociali di grande interesse. Il titolo latino vuol dire, infatti, “virtù da agire”, da mettere in campo per vincere le sfide. Ci richiamiamo alle virtù che ognuno ha in sé e che, se lo vuole, può mettere a disposizione della comunità. Questa quinta edizione è arricchita dalla high conference di Caravan. Artists on the road, un progetto europeo che ha portato il teatro sociale di comunità innestando un messaggio di rinascita nei luoghi dove la crisi ha colpito più duramente.

Un momento di confronto quindi tra addetti ai lavori e decisori politici che assume ancora più importanza alla luce del dibattito acceso in questi giorni dalle parole del prof. Zamagni che, su Redattore Sociale, ha denunciato l'assoluto disinteresse della politica nei confronti del non profit. Lei cosa ne pensa?
Esattamente un anno fa, all’apertura dei lavori dell'edizione 2013 di Virtutes agendae, ebbi modo di dire che i rappresentanti del Terzo Settore candidati quasi in massa alle elezioni politiche, erano degli utili idioti. Non sto ovviamente dando dell’idiota a illustri colleghi ed amici che ieri presiedevano o dirigevano grandi organizzazioni non profit e che oggi, invece, siedono nelle aule del Parlamento italiano dove stanno lavorando con competenza, ma già un anno fa si profilava l’atteggiamento che la politica aveva ed ha nei confronti del nostro mondo: utilizzarci per ripulire le liste elettorali e rimpinguarle di volti nuovi, persone portatrici di valori sani, come se per magia questi si potessero trasferire ai partiti in toto. Insomma, un’attenzione interessata; e ne abbiamo avuto la riprova quando si è trattato di discutere le questioni che ci riguardano: servizio civile, cinque per mille, Iva sulle cooperative ed Imu richiesta anche alle associazioni senza scopo di lucro. La colpa però è anche nostra.  Condivido l’analisi fatta da Bonacina su Vita: il Terzo Settore pecca di autoreferenzialità, è in crisi di identità, sta giocando una partita tutta in difesa e vive un complesso di inferiorità nei confronti di un sistema che, nonostante tutto, è ancora partitocratico. Garibaldi non si offenderà se gli rubo una delle sue frasi più celebri: qui si fa l’Italia o si muore.

Il titolo dell'edizione 2014 di Virtutes agendae è "Nessuno escluso". Ci spieghi.
Gli esclusi oggi in Italia sono tanti, anzi troppi: gli anziani, i giovani, i disabili, i disoccupati. Un esercito di disperati che non ha la forza per difendersi da solo. La verità è che l’esclusione sociale è un fenomeno sottovalutato, ma che interessa milioni di persone. Ognuno di noi ogni giorno veste i panni dell’escluso e dell’escludente, senza nemmeno accorgersene. Se immaginiamo la società come una casa, dobbiamo riportare tutti sotto lo stesso tetto. Come? Ricostruendo i legami sociali che fanno di un gruppo di persone una comunità; facendo della cultura non un “investimento a perdere”, ma la leva su cui basarci per il cambiamento e vedere la strategia “Europa 2020” come un maratoneta vede il proprio traguardo.

Cosa si aspetta da questa edizione?
Mi aspetto, come sempre, proposte concrete, idee stimolanti, progetti cantierabili. Questa volta, in più, vorrei che tutti i settori rappresentati avessero il coraggio, l’onestà intellettuale e l’umiltà di fare autocritica; ognuno con il proprio esame di coscienza per capire dove ha sbagliato e cosa fare per rimediare, qui ed ora.