A.A.A. Writers cercasi

di Anna Laudati

Da “vandali” a creativi. La città migliore passa anche attraverso il writing, espressione giovane di una riqualificazione urbana fuori dagli schemi. Ne parla a SCMagazine Luca Borriello, direttore di Inward, osservatorio internazionale dedicato al writing. (Chiara Matteazzi

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Luca, che cos’è INWARD?
Inward (International Network on Writing Art Research and Development) è il primo osservatorio internazionale sulla creatività urbana. È una delle piattaforme del gruppo Arteteca, che da anni dialoga sui temi del writing con sociologi, urbanisti, designers, architetti… Inward dispone di un comitato scientifico di accademici e professionisti con il supporto del quale sviluppa ricerche internazionali sulla cultura del writing. 

Quel è l’obiettivo di INWARD?
Inward vuole essere un “facilitatore” del fenomeno writers, liberarlo dal cliché di atto vandalico. L’osservatorio promuove e favorisce una creatività urbana che, in accordo con gli enti locali, contribuisce a costruire una città migliore, che si fa ben vedere ancor prima di ben vivere, e lo fa dando ai giovani voce, spazio e possibilità di mettersi alla prova. 

Di quali strumenti si serve l’osservatorio?
Inward dialoga con il Ministero della Gioventù dalla fine del 2008, ha attivato un centro di studio sulla creatività urbana alla Sapienza di Roma, e gestisce una rete di 24 ACU (Associazione Creativi Urbani) presenti in 12 regioni italiane. 

Come sono nate le ACU?
Le ACU sono delle associazioni formate da giovani writers, che iniziarono a fare graffiti illegalmente, e che poi hanno deciso di “formalizzare” il loro impegno e i propri obiettivi. Ora sono diventate delle forze di dialogo con le comunità locali. 

È possibile collaborare con le ACU?
Sì, grazie anche al progetto “Cittadini 2.0”, una nuova piattaforma destinata ai giovani. Inward riceve dalle diverse ACU le proposte di collaborazione relative ai vari progetti di creatività urbana e le pubblica sul sito di C 2.0, nella sezione “CALL”, dove ciascuno può candidarsi, se idoneo, e partecipare così in maniera attiva alla riqualificazione delle nostre città. 

In un momento storico così complesso, che ruolo può avere la creatività? Possono i giovani “fidarsi” di lei?
I giovani devono vivere questo momento di cambiamento come protagonisti di un percorso significativo. La creatività è fondamentale, perché attiene ai giovani e mantiene giovani ma soprattutto ha la capacità straordinaria di coniugare la mancanza di risorse al desiderio di cambiamento. Con la creatività si può davvero cambiare.