La crisi? Un'occasione per mutare le sorti del nostro Paese

di Anna Laudati

In occasione del  consueto messaggio augurale di fine anno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha analizzato  gli effetti della grave crisi che il 2009 erediterà dall’anno ormai passato, incoraggiando gli Italiani a reagire (di Chiara marrazzo)

napolitano-giorgio-_foto_romagnaoggi.jpg“Dobbiamo guardare in faccia ai pericoli cui è esposta la società italiana- ha esordito il Presidente- senza sottovalutarne la gravità : ma senza lasciarcene impaurire”. E con  dettagliato realismo ha toccato tutte le questione che affliggono in questo momento storico il nostro paese. In primis l’occupazione. La crisi ha messo ha dura prova il mantenimento dei posti di lavoro, tanto che lo stesso presidente parla della possibilità per molti italiani di ritrovarsi senza un’occupazione.

Ed il fenomeno, prevede Napoletano, avrà effetti ancora più negativi sui lavoratori precari che si ritroveranno senza tutele. Il Presidente non ha potuto fare a meno di sottolineare le criticità  della questione del Mezzogiorno d’Italia “che non ha fatto i passi avanti necessari e rischia di essere più di altre parti del paese colpito dalla crisi, se non vi si dedica l’impegno che ho di recente sollecitato con forza”.

Altro aspetto preoccupante è la  situazione delle famiglie, soprattutto quelle che vivono con un solo reddito, che non consente loro di procurarsi i beni fondamentali per i bambini. “Hanno fatto scalpore nei giorni scorsi le statistiche ufficiali sulla povertà in Italia – afferma Napoletano - ed è parola che esitiamo a pronunciare, è realtà non semplice da definire e da misurare. Sono comunque troppe le persone e le famiglie che stanno male, e bisogna evitare che l’anno prossimo siano ancora di più o stiano ancora peggio”.

 

Ma la crisi non ci deve spaventare secondo il Presidente, deve rappresentare l’occasione per rivolgere le sorti del nostro Paese “E’ una grande prova e occasione non solo per l’Italia. La portata della crisi è tale da richiedere di definire nuove regole capaci di assicurare uno sviluppo sostenibile, ponendo fine alla frenesia finanziaria che ha provocato stravolgimenti e conseguenze così gravi”.

 

Per l’Italia, continua il Presidente, questa particolare congiuntura deve rappresentare un’occasione per unire le nostre forze, abbattere le competizioni dei partiti politici, mettere in pratica tutti i valori costituzionali in cui i cittadini possano riconoscersi, affinché possa  imprimesi  nella nostra società quel cambiamento che da anni auspichiamo. “Un’occasione per ritrovare un’Italia più giusta” dove non esistano disparità sociali e dove i fondi pubblici vengano utilizzati con una maggiore trasparenza.

 

La crisi, dunque, non è il momento di collasso della società, ma il punto di minimo da cui partire per ridisegnare il mondo che vogliamo, ognuno facendo la propria parte.

 

Quale miglior messaggio per noi giovani precari che ogni giorno ci affanniamo nell’estenuante ricerca di lavoro e di condizioni migliori dove sia possibile operare la nostra crescita personale e professionale? Il nostro presidente in piena conformità con la missione conferita al suo ruolo dai Padri Costituzionali cerca di unirci e di diffonderci coraggio “ l’unica cosa di cui dover avere paura – conclude il Presidente- è la paura stessa”.